L’Atlético de Madrid si appresta a scoprire un impianto con cui ha già familiarità. Questo stadio, che ha oltre un secolo di storia, ha visto diverse trasformazioni nel corso degli anni. Inaugurato nell’estate del 1913, l’attuale configurazione del Philips Stadium è il frutto di numerosi interventi di ristrutturazione.
La sua architettura riflette un ricco patrimonio di storia calcistica, con una capienza di circa 35.000 tifosi. È situato in una zona chiamata Philipsdorp, vicina alle origini delle fabbriche Philips, da cui è nato questo club. Il nome del stadio rende omaggio a questa azienda, che nel 1913 ha fondato la squadra per i propri dipendenti.
In passato, era noto come Philips Sportpark. Oggigiorno, il complesso è classificato come stadio a quattro stelle dalla UEFA e ha ospitato eventi di grande rilievo, come la finale della Coppa UEFA del 2006 e diverse partite dell’Europeo del 2000.
Il club, insieme al comune di Eindhoven, ha intenzione di ampliare la capienza a oltre 45.000 posti nei prossimi anni, per rispondere alla crescente richiesta di biglietti, vista l’atmosfera vibrante che lo caratterizza. Un aspetto interessante è che l’Atlético de Madrid ha tratto ispirazione da questo stadio per alcune caratteristiche del Metropolitano. Durante la sua visita nei Paesi Bassi nel 2016, il club stava già pianificando il trasferimento al nuovo impianto di San Blas, esaminando vari stadi per raccogliere idee. Cinque stadi hanno rappresentato le principali fonti di ispirazione: Emirates Stadium, Da Luz, Allianz Arena, il nuovo San Mames e, ovviamente, il Philips Stadium.
Il recinto di Eindhoven rappresenta un unicum nel panorama degli stadi europei grazie alla sua continua evoluzione e ristrutturazione. L’attenzione dedita all’illuminazione di questo stadio ha servito da fonte di ispirazione per numerosi impianti, incluso il Metropolitano, dove i tifosi dell’Atlético di Madrid assistono a spettacoli di luci straordinari. Il PSV, infatti, è stato pioniere in Europa con l’introduzione dell’illuminazione LED, differenziandosi nettamente rispetto agli altri stadi che utilizzavano ancora faretti tradizionali.
La collaborazione tra il PSV e Philips ha giocato un ruolo cruciale in questo contesto, poiché l’azienda olandese era all’avanguardia nel settore dell’illuminazione. Quando il Metropolitano è stato progettato, i dirigenti dell’Atlético erano determinati a ricreare il medesimo ambiente di spettacolo luminoso. Per realizzare questa visione, il club ha siglato un accordo di sponsorizzazione con Philips, che ha fornito il proprio supporto all’impianto nelle sue fasi iniziali.
In totale, 336 proiettori LED sono stati installati per illuminare il campo in modo innovativo. Inoltre, la copertura dello stadio è stata dotata di un sofisticato sistema di illuminazione dinamica, capace di esprimere oltre 16 milioni di tonalità e di generare affascinanti show luminosi in sinergia con le luci della facciata. Oggi, il passo intrapreso dall’Atlético di Madrid, ispirato dall’esperienza del Philips Stadium, è stato adottato da molte delle principali squadre di calcio.
Numerosi tra i principali stadi a livello globale stanno adottando la tecnologia LED, che consente di accendere e spegnere le luci in modo continuo e senza interruzione, una possibilità impensabile con i tradizionali faretti utilizzati nelle strutture sportive. Chiunque ricordi il vecchio Calderón sa bene che, in caso di guasto a un faretto o di blackout, le partite subivano ritardi significativi, poiché era necessario un tempo di riscaldamento per riaccendere le luci. Nel caso dell’Atletico, LG guida la collaborazione per le nuove soluzioni nel campo dell’illuminazione dell’impianto, avendo realizzato, insieme al club, un’installazione di 3.000 metri quadrati di schermi durante un’importante ristrutturazione. Tra queste innovazioni spicca il SkyRibbon, progettato su misura per l’Atletico e il Metropolitano, che ha richiesto lo sviluppo di una tecnologia specifica, finora inesistente, e che è stata successivamente brevettata dalla società sudcoreana.

