Non ho avuto problemi en sustituir a Joan Garcia; en Sevilla sí sentí la presión con Bono, y eso resultó ser un error

Marko Dmitrovic ha emergido como uno de los principales responsables del notable desempeño del Espanyol, erigiéndose como una sólida barrera en la portería, con seis partidos disputados sin ceder goles. Su llegada sucedió tras la salida de Joan Garcia, un cambio complicado que ha gestionado magistralmente, ya que casi nadie recuerda al arquero de Sallent.

El portero serbio, con una voz autorizada, se mantiene en la idea de alcanzar los 42 puntos, clave para la salvación, pero no renuncia a la ambición, siempre con los pies en la tierra. También advierte que el próximo encuentro frente al Getafe representará un verdadero desafío.

A continuación, sus comentarios durante la rueda de prensa celebrada este jueves:

¿Cómo se encuentra el equipo tras la victoria sobre el Rayo?
“Estamos disfrutando de tres triunfos consecutivos y viviendo uno de los mejores momentos de la temporada, con mucho entusiasmo.

Enfrentamos al Getafe, un rival complicado, considerado uno de los más fuertes en cuanto a competencia en la Liga. Nos preparamos con energía y seriedad para conseguir los tres puntos”.

¿Qué significaría alcanzar la cuarta victoria?
“Serían tres puntos más en nuestra búsqueda de la salvación, esos 42 puntos que son nuestro único objetivo. Hasta que no lo logremos, no nos distraemos con nada más”.

Si si ripete il ‘mantra’ dei 42 punti, è una realtà o solo una piattaforma difensiva?

“Capisco che ci siano persone che ritengono che dovremmo puntare a obiettivi più ambiziosi. Parlare dell’Europa è affascinante, ma il nostro vero traguardo è la salvezza. I membri più esperti dello spogliatoio, dopo oltre dieci anni, sanno di cosa stiamo parlando. Ogni distrazione può costarci caro, come abbiamo visto nella Coppa quando siamo stati eliminati da un avversario che ha giocato molto bene, sebbene fosse in una categoria inferiore. Possiamo sognare e mantenere un atteggiamento positivo, ma non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo. Non cambieremo strategia; una volta raggiunta quella soglia puntuale, potremo iniziare a guardare oltre, senza lasciarci andare. Vedremo cosa succederà alla fine, ma l’importante per ora è la partita di sabato a Getafe”.

Sei partite mantenendo la porta inviolata.

“Ho imparato a non badare troppo alle statistiche, anche se i dati sulle sei gare senza subire gol sono incoraggianti. A volte la performance di una squadra gioca un ruolo cruciale; quel numero è piacevole, ma a volte può non avere valore. Le mie sensazioni sono che mi sento in forma come mai prima d’ora, e potrei essere nel miglior periodo della mia carriera. Faccio il massimo per prolungare questa striscia positiva il più a lungo possibile”.

Sostituire Joan Garcia è stata una sfida impegnativa o una spinta verso l’alto?

“Non ci ho nemmeno riflettuto. La mia unica motivazione era dare il massimo. Joan è un ottimo portiere, ma ognuno ha il proprio stile e non è possibile imitare nessuno. Ho già appreso dai miei errori passati e ho fatto le correzioni necessarie. A Siviglia ho trovato difficile sostituire Bono, e ho capito che ognuno deve esprimere la propria migliore versione per rendere al meglio. Io mi sono concentrato sull’offrire il massimo e mi sento molto bene, anche se c’è sempre spazio per migliorare. Sono felice e non mi preoccupo di dover sostituire qualcuno, ma solo di dare il meglio di me stesso”.

Riuscire a instillare fiducia ai compagni?
“Desidero sempre che il mio gruppo percepisca la mia sicurezza. Certamente ci sono degli errori durante il gioco, ma è essenziale per me offrire protezione e serenità. Se ogni giocatore non si impegna sia in fase difensiva che offensiva, alla fine non accumuleremo punti.”

Stile di gioco di Manolo
“Mi sento a mio agio e in ottima forma. Con il tempo si impara a prepararsi a ogni situazione; siamo gli interpreti delle idee del mister e dobbiamo attuarle in campo. Attualmente mi sento nel mio periodo migliore, sia fisicamente che mentalmente. Sono in grado di adattarmi a qualsiasi indicazione venga dal mister.”

Il messaggio di Manolo González per godere del momento
“Nella nostra società tendiamo ad acclimatarci rapidamente a ciò che è positivo, mentre ci risulta difficile affrontare il negativo. Quando ci impegniamo fortemente per un obiettivo e lo raggiungiamo, spesso non ci godiamo il successo. È importante essere ambiziosi ma, al contempo, riconnetterci con la realtà. Ambizione e sogno sono due cose distinte.”

Il Getafe, avversario di sabato
“Questo sarà uno dei match più impegnativi della stagione. Sono uno dei migliori club del campionato in termini di competitività e ci metteranno alla prova. Non so se sarà un incontro particolarmente affascinante per il pubblico, ma lo sarà per gli appassionati di calcio. Siamo pronti ad affrontare una grande sfida; rispetto molto questo club e il suo allenatore, che ogni anno riesce a sostituire efficacemente i giocatori che partono. Dobbiamo dare il massimo, sudare e combattere per portare a casa i tre punti.”

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