Roberto Fernández, diventato un importante punto di riferimento per il RCD Espanyol, ha concesso un’intervista a Mundo Deportivo in cui ha parlato di diversi temi, tra cui la positiva serie di risultati della squadra, la gestione delle varie fasi come attaccante e le aspettative di Manolo González.
Come vi sentite dopo l’ultima vittoria contro il Rayo, con un gol da parte tua?
Siamo molto felici, stiamo vivendo un momento positivo in campionato, con tre successi consecutivi, e speriamo di proseguire così per terminare l’anno nel migliore dei modi.
Siamo un po’ delusi per la partita di Coppa, ma in termini di campionato siamo estremamente contenti e motivati.
Hai segnato tre gol nelle ultime cinque partite e la squadra è quinta in classifica. È difficile chiedere di più.
Numeri difficili da raggiungere, ma continuiamo a ripetere che, nonostante la nostra posizione, è necessario mantenere un approccio umile.
Dobbiamo sempre ricordare da dove veniamo: piedi per terra e proseguire, affrontando ogni partita singolarmente.
Come gestisci le varie fasi di forma da attaccante, sia positive che negative?
Rimango molto sereno. La priorità per un calciatore è allenarsi bene e sentirsi in forma. Con una partita ogni settimana, c’è sempre l’opportunità di riscattarsi. È fondamentale mantenere la calma e godersi il processo; alla fine, i risultati arriveranno.
Qual è il ruolo del cosiddetto “ambiente” durante queste fasi di forma?
È il primo a cercare di tenermi con i piedi per terra. Se mai dovessi ricevere un ammonimento, è probabile che alcuni familiari mi facciano notare più i gol falliti piuttosto che quelli segnati dopo una grande prestazione. Anche la mia compagna è molto diretta e critica (ride). Questo per me è positivo; è sempre stato così e glielo chiedo di continuare, così posso migliorare.
Cosa chiede Manolo González?
Esattamente quello che richiedeva l’anno scorso: di continuare a effettuare quegli scatti, in particolare le pressioni che esercito. Mi consiglia di non smettere mai, dicendo che ciò sta contribuendo notevolmente alla mia carriera. Mi suggerisce di “acquistare biglietti”, come si suol dire: io faccio lo scatto, e poi, se il pallone arriva o meno, è un’altra storia…

