Il Sevilla FC ha reso pubblico un comunicato ampio e severo oggi dopo aver appreso, tramite fonti giornalistiche, la proposta di punizione del Comitato Antiviolenza in seguito agli eventi verificatisi durante il derby contro il Betis il 30 novembre scorso.
In quell’occasione, il lancio di diverse bottiglie d’acqua ha costretto l’arbitro andaluso José Luis Munuera Montero a fermare la partita. Antiviolenza ha suggerito una sanzione che prevede la chiusura totale dello stadio Ramón Sánchez Pizjuán per un mese e una multa di 120.000 euro, un provvedimento che il club ha accolto con sconcerto e “indignazione”.
Il comunicato completo del club è il seguente: “Il Sevilla Fútbol Club intende esprimere la propria sorpresa e la più totale indignazione dopo aver appreso, tramite i media, poiché non ha ricevuto notifiche ufficiali, della proposta di sanzione avanzata dalla Commissione Statale Antiviolenza oggi, che prevede la chiusura totale dello stadio Ramón Sánchez Pizjuán per un mese e una multa di 120.000 euro a seguito degli incidenti avvenuti nel derby.
Il club ritiene questa proposta del tutto sproporzionata, priva di ogni minimo fondamento e rappresentativa di un nuovo e clamoroso trattamento ingiusto, considerando quanto accaduto in altri stadi, in situazioni simili o addirittura più gravi, e le misure adottate in tali occasioni. Un’ingiustizia che, come in altre situazioni precedenti, si configura come una forma crudele di discriminazione, priva di giustificazione oggettiva, penalizzando un’intera tifoseria che ha partecipato all’evento”.
Il Sevilla FC ha deciso di affidare ai propri consulenti legali un’analisi approfondita della proposta di sanzione, sentendosi leso dalla decisione della Commissione, in considerazione delle punizioni suggerite per episodi simili o più gravi avvenuti in altri stadi del paese. Il club, come già indicato in un comunicato rilasciato subito dopo il derby, condanna fermamente qualsiasi comportamento che comporti il lancio di oggetti in campo, in quanto tale azione minaccia il normale svolgimento della partita e la sicurezza dei giocatori. Il Sevilla FC è noto per il suo impegno nel promuovere e comunicare iniziative volte a combattere la violenza nel calcio, adottando una politica di tolleranza zero verso comportamenti inappropriati e promuovendo il rispetto e la convivenza attraverso varie campagne, rispettando sempre la normativa nazionale. Il club collabora e continuerà a collaborare attivamente con le autorità di polizia e governative, partecipando a qualsiasi iniziativa con un atteggiamento proattivo, responsabile e profondamente cooperativo. Dopo il lancio di alcuni oggetti durante il finale del match contro il Real Betis, il Sevilla FC si è dichiarato completamente disponibile a collaborare con la polizia per identificare i responsabili, avvisando che applicherà il proprio regolamento disciplinare interno, indipendentemente da eventuali altre sanzioni. Per chiarire ogni dubbio, il Sevilla FC riafferma la sua ferma condanna verso qualsiasi forma di violenza nel calcio e la sua volontà di continuare una collaborazione attiva con le autorità, specificando che sarà esclusivamente il club a identificare e proporre sanzioni per tre persone che hanno lanciato oggetti in campo.
Alla luce di quanto esposto, il Sevilla FC ritiene che le azioni di alcuni individui non possano essere generalizzate, in quanto ogni singolo atto è attribuibile a persone specifiche e non a gruppi, stadi o tifoserie, e quindi non si può etichettare l’intera comunità come violenta, il che è contrario a principi democratici. Inoltre, il Sevilla FC ha già annunciato la scorsa settimana l’intenzione di fare ricorso contro la sanzione ricevuta dal Comitato di Competizione che prevede la chiusura parziale del Ramón Sánchez Pizjuán per tre incontri. Pertanto, si tratta di due procedure sanzionatorie, una a livello federale e una a livello amministrativo, e il club farà ricorso in entrambe le circostanze.

