Lunedì, durante la sua Assemblea Generale Ordinaria, il Sevilla FC ha comunicato un bilancio di 161 milioni di euro per la stagione in corso, con un incremento di 37 milioni rispetto all’anno precedente. È previsto un deficit di 3 milioni, un notevole miglioramento rispetto ai 54 milioni di perdite registrati nella stagione 2024-25.
Nella riunione, che ha visto la partecipazione di 1.791 azionisti, pari all’87,25% del capitale, il presidente José María del Nido Carrasco ha spiegato le ragioni dell’aumento del budget e della diminuzione delle perdite previste per l’anno, legate al piano di ristrutturazione del club e alla crescita delle entrate derivanti dalle cessioni di calciatori.
Per questa stagione, sono stati stimati 45 milioni di euro, ma il club ha già realizzato quasi 70 milioni, tra fissi e variabili, grazie alle vendite di Loïc Badé (Bayer Leverkusen) e dei belgi Dodi Lukebakio (Benfica) e Stanis Idumbo (Mónaco), come indicato da Del Nido Carrasco.
Inoltre, le spese sono diminuite di 13 milioni, passando da 178 a 164 milioni. Le previsioni per il bilancio della stagione 2025-26 indicano perdite di 3 milioni, contrariamente ai 19 segnalati per il 2022-23, mentre gli introiti effettivi ammontavano a 260 milioni; per la stagione 2023-24 sono previsti 82 milioni con 182 incassati, e per la scorsa stagione 54 milioni, con un guadagno di 124 milioni. Le spese effettive del club sono calate da 279 milioni a giugno 2023 a 178 milioni al termine dell’ultima stagione. Nel bilancio presentato, le voci di entrata includono 23 milioni da abbonamenti e vendite di biglietti, 63 milioni da diritti televisivi, 28 milioni da attività commerciali e 45 milioni da trasferimenti di giocatori.
Per quanto riguarda le spese previste, spiccano i 89 milioni destinati alla rosa giocatori (comprensivi di stipendi e ammortamenti), rispetto ai 199 milioni dell’anno 2022-23, ai 181 dell’anno 2023-24 e ai 112 dell’ultima stagione; ci sono anche 52 milioni di spese operative e 12 milioni di spese finanziarie nette, con un debito netto previsto a fine anno di 88 milioni, come affermato dal presidente, senza considerare il prestito partecipativo CVC di circa 130 milioni. Durante l’assemblea, come già accaduto negli anni passati, si sono registrati momenti di tensione a causa del conflitto con il suo figlio e con altri azionisti di maggioranza legati all’ex presidente José María del Nido Benavente, al quale è stato negato anche il diritto di voto per rappresentare le sue 21.278 azioni, citando il mantenimento del patto tra soci siglato nel novembre 2019. Questa tensione è aumentata a causa della possibile cessione del Sevilla a un investitore straniero da parte delle famiglie di azionisti di maggioranza, nonostante ci siano anche altri potenziali acquirenti; su questo punto, Del Nido Carrasco ha commentato che attualmente non esiste alcun documento ufficiale riguardante tale possibilità, in un contesto di proteste e malcontento verso la gestione del consiglio, provenienti da suo padre e numerosi altri azionisti.

