Javier Tebas critica Florentino Pérez in merito alla questione Negreira, affermando che non comprende affatto la situazione

Javier Tebas, il presidente di LaLiga, ha discusso il presente e il futuro del calcio durante il podcast Misión 2050 condotto da Marc Vidal. Ha toccato temi fondamentali quali la pirateria audiovisiva, il costo del calcio, i diritti televisivi, il Caso Negreira, la Superlega e l’internazionalizzazione del torneo.

In riferimento al Caso Negreira, ha affermato: “Il presidente del Madrid non ha chiara la questione”. Riguardo alle prospettive del calcio fra vent’anni, Tebas ha assicurato: “Il gioco rimarrà con 11 contro 11. L’elemento umano continuerà a essere essenziale”.

Ha però previsto un progresso tecnologico nel settore, con più strumenti per gli arbitri e un’esperienza arricchita per i tifosi, avvicinandosi a quello che ha descritto come “lo stadio infinito, ma senza necessità di occhiali”. Il presidente di LaLiga ha respinto radicali modifiche alle regole simili a quelle della Kings League, sostenendo la solidità del calcio tradizionale.

“Modificare le regole è complesso, è vero, ma non dobbiamo andare verso il modello della Kings League”, ha detto, sottolineando come LaLiga abbia registrato record di presenze negli stadi e di ascolti televisivi. “Da anni si parla di crisi nel calcio, ma resta ancora lo sport più seguito e con maggiore valore”. Un aspetto chiave dell’intervista è stato l’aumento del valore dei diritti audiovisivi. Tebas ha evidenziato che questo incremento è in gran parte dovuto alla lotta contro la pirateria: “Stimo che il 60% di questo progresso derivi dagli sforzi anti-pirateria”. Ha spiegato come i blocchi in diretta abbiano ridotto significativamente il consumo illegale, consentendo per la prima volta in un decennio un aumento nel numero di abbonati al servizio televisivo a pagamento.

Un altro aspetto menzionato è il miglioramento della produzione audiovisiva, con un’attenzione particolare a pre e post partita: “Vogliamo avvicinarci di più ai giocatori e abbiamo notato che il 30% del pubblico resta per il post”. Riguardo ai costi del calcio, Tebas ha smentito che la Spagna sia il paese dove vedere le partite risulta più costoso. “Non è vero che siamo i più cari”, ha dichiarato, illustrando che il problema risiede nella distribuzione e nei pacchetti legati alla banda larga e alla telefonia. “Il costo del calcio è di 35 euro, con la Champions sale a 45”, ha specificato. Inoltre, ha sottolineato che combattere la pirateria potrebbe portare a una diminuzione dei prezzi: “Meno pirateria significa maggiori possibilità di abbassare i costi”. In merito ai blocchi degli indirizzi IP, Tebas ha minimizzato l’impatto sulle piattaforme legali, affermando fermamente: “I danni causati dai blocchi sono molto inferiori a quanto sostengono alcuni fanatici di riviste”. Ha difeso che si bloccano solo le URL con contenuti illeciti e ha criticato le aziende tecnologiche per non separare questi contenuti. “È tecnicamente semplice, ciò che manca è la volontà di farlo”, ha osservato. Ha anche sostenuto il controllo economico di LaLiga contro le accuse di impoverimento della competizione. “Un’altra fake news”, ha affermato, evidenziando che i club spagnoli sono stati i più efficienti e di successo in Europa nell’ultimo decennio. “È necessario stabilire delle norme regolatorie poiché la competizione è il valore fondamentale”. Si è mostrato particolarmente critico nei confronti della Superlega e di Florentino Pérez. “Florentino continua a rompere le scatole”, ha dichiarato, avvertendo che una competizione chiusa porterebbe al declino dei campionati nazionali. “Se crei un torneo per 40 o 50 squadre, il calcio del tuo paese ne risentirà”, ha concluso.

Nel dibattito sui match di LaLiga svolti al di fuori della Spagna, Tebas ha sostenuto l’idea di organizzare un incontro all’anno all’estero come strumento per una promozione globale. Ha enfatizzato che si tratta di un evento annuale nell’ambito di 380 partite e ha paragonato l’espansione del calcio a quella della NFL o della NBA in Europa. Ha sollevato la questione su cosa significhi per i tifosi di tutto il mondo essere sostenitori di determinate squadre. Riguardo al Caso Negreira, ha attaccato il Real Madrid e la sua posizione nel contesto legale, affermando che il presidente del club non sembra comprendere appieno la situazione. Ha ricordato che LaLiga è stata l’ente che ha incaricato la procura e ha accusato il club di sfruttare la questione per fini politici e sportivi. Ha anche menzionato che, durante il processo, l’ultimo a porre domande è stato l’avvocato del Madrid, il quale si è presentato in ritardo rispetto agli altri. Ha indicato che mentre il Barcellona era alleato della Superlega e aveva esitazioni, ora che non ne fa più parte, si proclama come il difensore del calcio. Alla fine, le domande poste erano già state addressate in precedenza da altri testimoni. Con un tono deciso, Tebas ha rivendicato il suo operato alla guida di LaLiga, promovendo un modello fondato sulla sostenibilità e sul controllo finanziario, in contrapposizione a iniziative che, secondo lui, minacciano la vera essenza del calcio.

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