Il tormento accumulato nel corso degli anni per Valverde

Ernesto Valverde ha sempre mostrato una certa avversione per questo tipo di turni eliminatori di Coppa, ed è qualcosa che ha espresso chiaramente in più di un’occasione. Sia lui che la sua squadra vivono momenti di difficoltà durante queste competizioni.

Nonostante un inizio che avrebbe potuto essere peggiore, dal suo debutto sulla panchina dell’Athletic, le cose non sono andate male. Ieri ha avuto il suo decimo esordio nel torneo ad eliminazione diretta come allenatore dei leoni. Il primo, però, fu un duro colpo: l’eliminazione contro la Gimnástica a Torrelavega nel 2003-04, all’epoca ultima in Segunda B, ha lasciato un segno indelebile su di lui.

Nella scorsa stagione, sempre in Coppa, il rischio di un’altra eliminazione si è presentato nuovamente al primo turno contro la UD Logroñés, ma il suo team riuscì a salvarsi ai rigori. Tuttavia, nel turno successivo, affrontando l’Osasuna a San Mamés, l’Athletic fu costretto a lasciare la competizione.

Nella sua carriera in Coppa, Valverde ha visto il suo team affrontare squadre come la Gimnástica Segoviana, il Celta, l’Alcoyano, e altri, con risultati variabili. Alcuni di questi incontri erano andate e ritorno. Nonostante le difficoltà, i leoni sono arrivati a disputare due finali sotto la sua guida, una persa contro il Barcellona e una vinta ai rigori contro il Maiorca a Siviglia. Ieri, come pochi giorni fa, l’Athletic ha mostrato il suo carattere, anche se il suo tecnico sapeva bene che sarebbe stato un incontro difficile.

La sfida contro una squadra di Prima RFEF, spesso descritta come un avversario temibile, è stata complicata ulteriormente dal terreno di gioco in pessime condizioni, dalle incessanti precipitazioni e dal fango. Nonostante tutto, era fondamentale superare l’ostacolo, e così è stato. Un’esperienza simile è accaduta in molte altre occasioni, anche se l’episodio di Torrelavega resta impresso nella memoria di tutti.

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