Il tecnico del Siviglia, Matías Almeyda, è stato espulso durante l’intervallo della partita per un doppio cartellino giallo e ha espresso la sua forte indignazione per la conduzione arbitrale. Questo malcontento è stato reso pubblico durante la conferenza stampa che ha seguito l’incontro controverso al Bernabéu.
“Non sono un pagliaccio, ho una mia storia come uomo e gli uomini comunicano. Quando manca l’umiltà… questo signore (l’arbitro) ha superato ogni limite, trasformando lo sport in un’autorità”, ha dichiarato il tecnico.
Almeyda ha rivelato di sentirsi particolarmente frustrato.
“Mi pesa molto, dato che avevo deciso di non parlare degli arbitri, ma mi sento costretto a farlo, altrimenti sosterranno che ho offeso l’arbitro. Per favore, giornalisti, richiedete i registri audio; sono stato espulso per aver chiesto una punizione”, ha chiesto.
“Contesto l’operato dell’arbitro per la sua scarsa direzione, ed è per questo che sono stato allontanato”, ha ribadito.
L’allenatore argentino ha lanciato un messaggio sul fatto che gli arbitri dovrebbero affrontare delle conseguenze se si comportano male. “A un certo punto, un arbitro dovrà essere sospeso per una direzione errata; non ho mai visto due rigori consecutivi assegnati”, ha aggiunto con rammarico.
Ha anche voluto sottolineare un principio che guida la sua vita: “Tra chi tace e chi parla con rispetto, io scelgo sempre chi esprime la propria opinione. Chi tace è un traditore, e io non sono certamente un traditore”.