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Come ha reagito il mondo del gaming alla guerra tra Russia e Ucraina?

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Il 24 febbraio, la Russia di Putin ha sferrato il suo attacco all’Ucraina, lasciando il mondo intero completamente scioccato. Le reazioni non si sono lasciate attendere. Anche le aziende videoludiche di tutto il mondo sono scese in campo per provare a dare un segnale.

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Le aziende Ucraine

le prime a dare un segnale, sono state tutte quelle aziende coinvolte in prima persona, ovvero con sede all’interno del paese. Queste si sono viste letteralmente strappare da un giorno all’altro, tutti i sogni e i progetti futuri. Tra queste possiamo menzionare Natus Vincere, nota organizzazione esport con sede a Kiev, che ha subito interrotto le proprie attività. Allo stesso modo anche la Federazione Ucraina Discipline Elettroniche (UESF) ha sospeso ogni tipo di attività legata a videogiochi. Solo un anno fa, la federazione aveva addirittura ottenuto il supporto nazionale e delle autorità per organizzare competizioni ufficiali.

La risposta del mondo

Importantissime le sensazioni anche imposte dalle più grandi aziende videoludiche mondiali. Tra queste ricordiamo Ubisoft che ha donato circa 221.000 dollari alla Croce Rossa ucraina e a Save the Children. CD Projekt Red, azienda polacca che tra i tanti successi ha sviluppato The Witcher e Cyberpunk 2077, ha promesso 1 milione di zlotych polacchi (circa 230.000 dollari) per gli aiuti umanitari e ha dichiarato che provvederà presto alla sospensione della vendita dei sui giochi in Russia. Anche The Pokémon Company si è unita alle iniziative in favore dell’Ucraina, con una donazione immediata di 200.000 dollari in favore dell’associazione umanitaria GlobalGiving, la quale si occupa di fornire sostegno a bambini e famiglie colpite dalla crisi.

Tutte le altre sanzioni

Il segnale è arrivato anche da parte della EA, l’azienda del noto videogames FIFA. All’interno del comunicato ufficiale si legge che l’azienda rimuoverà tutti i club e squadre nazionali associate alla Russia da tutti i suoi giochi(FIFA e NHl su tutti). Segue Nintendo, che sceglie di sospendere i pagamenti in rubli all’interno del suo eShop. I giocatori russi non più acquistare videogiochi Infine ad unirsi alle sanzioni due dei più grandi colossi mondiali, ovvero Microsoft e Samsung che hanno deciso di sospendere le vendite dei loro prodotti in Russia a seguito dell’aggressione militare. La società di Redmond ha affermato di aver sospeso a tempo indeterminato tutte le nuove vendite di prodotti e servizi Microsoft in Russia.

Tag: russia
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