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Giallo sul founder di Bren eSport, Bren Chong. Prima l’arresto, poi la smentita

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In questi giorni si sta profilando un vero e proprio giallo sul presunto arresto di Bren Chong, imprenditore esport e figlio del proprietario della miliardaria World Balance. Secondo i media locali avrebbe ricevuto un mandato di arresto con conseguente caccia all’uomo per contrabbando di droga, ma poi arriva la smentita.

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Chi è Bren Chong

Il tribunale di Manila avrebbe ordinato l’arresto del figlio del proprietario di World Balance e dell’imprenditore dietro la controversa app Lyka per il suo presunto coinvolgimento nel contrabbando fallito di shabu per un valore di 1,87 miliardi di sterline al Manila International Container Port (MICP). Chong è noto inoltre per essere il CEO e fondatore di Bren Esports, una delle organizzazioni di esport di maggior successo del sud-est asiatico. L’azienda ha diverse squadre su un gran numero di titoli tra cui CS:GO, Tekken, Dota 2, Mobile Legends: Bang Bang, Clash Royale e altri. Il momento clou dell’organizzazione è stata la vittoria dell’M2 World Championship in Mobile Legends: Bang Bang nel 2021.

L’arresto e la smentita

Secondo il media locale “Bilyonaryo” il mandato di arresto di Chong è stato emesso addirittura il 2 luglio 2021. Il suo team legale ha presentato ricorso, ma l’appello è stato respinto il 29 aprile, presumibilmente quest’anno. Poiché Chong non si è presentato davanti alle autorità, l’NBI ha emesso un’operazione di caccia all’uomo per individuare e arrestare il CEO di Bren Esports. Non è ancora chiaro se Chong stia eludendo la cattura e l’NBI deve ancora confermare la portata dell’operazione. È ricercato a causa dei suoi legami con Fortuneyield Cargo Services Corporation, la società il cui nome è stato trovato sulla spedizione contenente le sostanze illegali nel 2019. Il CEO di Bren Esports, ha però condiviso un tweet di ricente che metterebbe a tacere tutte queste accuse, condividendo quanto segue: “Nelle ultime ore, sono stati scritti diversi articoli sul mio presunto coinvolgimento in un caso nel mio paese d’origine, le Filippine. Sto scrivendo questo per negare categoricamente queste affermazioni che potrebbero distruggere il buon nome di cui mi sono preso cura per così tanti anni. Credo nel sistema giudiziario che protegge gli innocenti e la verità prevarrà sempre. Spero che questo chiarisca tutti i tuoi dubbi e ti ringrazio per il tuo supporto in questi tempi difficili”.

Il mistero si infittisce maggiormente dal momento in cui il fratello di Chong avrebbe dichiarato in questi giorni la totale assenza di connessioni tra il fratello e l’azienda di famiglia World Balance. Attendiamo novità nei prossimi giorni.

Tag: gioco
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