L’Europa è finita! Lunga vita alla Champions League!

L’Europa è giunta al termine! Viva la Champions! Manca solo un mese alla conclusione della stagione e l’Athletic ha un solo traguardo da raggiungere. Eliminati alle porte della finale di San Mamés, dopo un’annata piena di speranze, grazie all’intervento del Manchester United.

Tuttavia, c’è un’altra ambizione altrettanto seducente da perseguire: garantire la qualificazione alla Champions. L’ideale sarebbe mantenere la quarta posizione, che i leoni occupano sin da dicembre. Non avranno nemmeno il tempo di riprendersi dalle ferite, poiché domani l’Alavés, in cerca di salvezza, arriverà a La Catedral.

La squadra dell’Athletic è tornata a Lezama intorno alle sei di mattina, dopo il viaggio a Manchester, e poi nel pomeriggio si è ritrovata per l’allenamento. Non ci sarà molto riposo. Resta da capire quali conseguenze avrà la partita di Old Trafford e se Valverde riuscirà a recuperare Sancet o i Williams. Inoltre, Gorosabel e Berenguer non saranno disponibili per squalifica. Tuttavia, cambiamenti inattesi hanno alterato il sogno della squadra per questo finale di stagione. La Champions è una competizione che l’Athletic ha affrontato soltanto una volta in questo secolo, e due volte negli ultimi quaranta anni. “Ci sono ancora obiettivi significativi da raggiungere in questo campionato. Desideriamo mantenere la quarta posizione perché vogliamo partecipare alla Champions”, ha dichiarato Txingurri, ancora scottato dall’eliminazione. Tornare a competere nel massimo torneo continentale sarebbe un traguardo straordinario per una squadra che quest’anno ha ripreso a viaggiare in Europa dopo un’assenza di sei anni e il cui intento iniziale era di replicare l’esperienza. Jauregizar era consapevole che la notte di giovedì sarebbe stata “dura”, ma dalla zona mista di Old Trafford ha focalizzato le attenzioni sul nuovo obiettivo: “Dobbiamo continuare a puntare alla qualificazione per la Champions e ci proveremo in casa con il nostro pubblico”.

Unai Núñez osservava la situazione e si concentrava sull’imminente incontro contro l’Alavés, definendolo “un match cruciale” per mantenere il vantaggio: “Dobbiamo qualificarci per la Champions come quarti e daremo il massimo”. L’Athletic parte avvantaggiato per questo rush finale. Ha tre punti di vantaggio sul Villarreal e quattro sul Betis, e detiene anche il confronto diretto favorevole con entrambe le squadre. Inoltre, il Betis potrebbe distogliere la propria attenzione, avendo raggiunto la finale di Conference, dove affronterà il Chelsea, ma solo mercoledì dopo la conclusione della Liga. Nella sua storia recente, l’Athletic ha partecipato alla Champions solo una volta in questo secolo e altre due volte negli ultimi quarant’anni. La squadra di Valverde ha davanti a sé quattro finali da giocare e un margine che consente qualche errore. Tuttavia, sarebbe poco saggio sprecare questa opportunità contro l’Alavés allo stadio di San Mamés. L’Athletic avrà poi due trasferte consecutive: la prima contro un Getafe che sembra in una situazione intermedia e successivamente a Mestalla, contro un Valencia che punta all’Europa e risulta essere la quarta miglior squadra del ritorno. La stagione si concluderà il 24 o 25 aprile contro il Barcellona a Bilbao, in un match che potrebbe vedere i catalani contendersi il titolo o già in ferie. Molto dipenderà dal prossimo classico. Nonostante la pesante sconfitta per 7-1 contro il Manchester United, l’Athletic ha avuto un ottimo percorso in Europa League. Si è piazzato secondo nel girone, dimostrando solidità per una neofita, eliminando agli ottavi una Roma che deteneva il maggior coefficiente UEFA e superando anche il Rangers. Questa esperienza dovrebbe rivelarsi preziosa per il club di Bilbao, che ambisce a crescere e competere nella prossima Champions.

L’Athletic ha subito un ulteriore forfait nel reparto offensivo

Valencia e Getafe si affrontano in una sfida cruciale per la salvezza, ma c’è anche un significato ulteriore in gioco