Giovanni, noto come ‘Cholito’ Simeone, ha nuovamente contribuito alla storica conquista del ‘Scudetto’ con il Napoli, confermata venerdì contro il Cagliari (2-0). Un argentino si unisce così a questo trionfo, proprio come accadde tre anni fa quando il Napoli mise fine a un digiuno di 33 anni, portando alla ribalta una città italiana che sembra destinata a brillare, evocando il ricordo di Diego Armando Maradona.
Questa è la seconda volta che Simeone si consacra campione, e raggiunge così la leggenda di Maradona, considerato un napoletano d’adozione, un vero e proprio semidio che illuminò un periodo buio di una città oppressa dalla criminalità. Il celebre murale nei Quartieri Spagnoli omaggia un eroe, una figura che trascende qualsiasi credo e viene onorata senza pari.
Anche se l’impatto del ‘Cholito’ non può essere paragonato a quello di Maradona, rappresenta comunque un ulteriore esempio del profondo legame tra questa città e un paese uniti dal calcio. In questa stagione, Simeone ha messo a segno solo un gol e fornito un assist, e sebbene il suo ruolo sia stato meno significativo sotto la guida di Antonio Conte rispetto a quello avuto con Luciano Spalletti, ha dimostrato di essere ancora fondamentale dalla panchina, sfruttando ogni minuto, combattendo per ogni occasione e, soprattutto, mostrando un’etica del lavoro instancabile. Conte è rimasto colpito da questa sua attitudine e ha deciso di non lasciarlo andare durante il mercato invernale. “Il progresso di Simeone è evidente: si è messo completamente a disposizione. Abbiamo anche discusso su come migliorare ulteriormente. È sempre desideroso di migliorarsi. Oggi lo vedo più completo, più sicuro e più forte.”
Il tecnico ha sottolineato l’importanza di avere una valida alternativa a Romelu, affermando che la sua presenza nella squadra offre sicuramente un vantaggio. Ha anche parlato del padre di Romelu, Diego Pablo Simeone, evidenziando il suo lavoro instancabile, che è diventato un punto fermo della sua carriera. Conte ha evidenziato che questo giocatore è cresciuto con determinati valori.
Dalla leggenda di Maradona fino al ‘Cholito’, ci sono numerosi calciatori argentini che hanno lasciato il segno nel calcio italiano, entrando a far parte della sua storia, proprio come fece il padre di Simeone, noto allenatore dell’Atlético di Madrid, che ha vinto diversi trofei con la Lazio. Tra questi atleti, troviamo nomi illustri come Diego Milito, Javier Zanetti e Esteban Cambiasso con l’Inter, Carlos Tévez alla Juventus, Hernán Crespo con il Parma e Juan Sebastián Verón con l’Inter o il Parma, oltre a Batistuta con la Fiorentina, il Roma e l’Inter, senza dimenticare Lautaro e Correa, anch’essi attivi nell’Inter dal suo arrivo nel 2017.
Maradona è indubbiamente il fulcro di tutte queste storie. Simeone, che affronta la sua terza stagione a Napoli, è consapevole di questo legame. “Sono consapevole che Napoli è la patria di Maradona e che qui hanno giocato argentini di grande talento, quindi farò del mio meglio per onorare la tradizione di questa città,” ha dichiarato durante la sua presentazione nel 2022. Ha aggiunto che suo padre è stato molto felice della sua scelta di unirsi al Napoli, inviandogli un messaggio in cui si ricordava il sogno di ogni argentino di indossare la maglia di Maradona, un gesto che lo ha profondamente toccato.
Era convinto di avere molto di più da offrire rispetto all’Hellas Verona e riteneva di meritare una squadra che mirasse a obiettivi più elevati. Fino a questo momento ha dimostrato di essere un atleta affidabile e, indipendentemente dagli eventi futuri, con due ‘Scudetti’ alle spalle, avrà un posto nella storia del Napoli.