Il Sevilla per la stagione 25-26 ha ufficialmente iniziato il suo percorso. Questo è avvenuto domenica scorsa, animato da un senso di sobrietà ma anche di speranza. Con l’arrivo di Matías Almeyda e Antonio Cordón, si spera di infondere nuova vitalità in una squadra che necessita di una profonda ristrutturazione dopo tre anni di pericolosi avvicinamenti alla retrocessione.
Per questo motivo, il termine “ricostruzione” sta diventando centrale in questo progetto, ripetuto frequentemente da coloro che ne fanno parte. Il presidente del consiglio di amministrazione, José María del Nido Carrasco, ha introdotto questo concetto durante il primo incontro con i giocatori all’inizio della preparazione precampionato, presentando il nuovo allenatore, un ex calciatore del club argentino che ha militato nel 96-97.
“È il momento di ricostruire e di riportare in vita le caratteristiche che ci hanno garantito il successo”, ha affermato il presidente, pur consapevole delle sfide economiche che il progetto comporta. La squadra ha attualmente un limite salariale elevato, essendo quello più basso tra le squadre di prima e seconda divisione, ma il consiglio di amministrazione fa leva sull’entusiasmo di Cordón e Almeyda. “Loro sono qui perché possono fornire ciò di cui abbiamo bisogno per questa ricostruzione: entusiasmo e ambizione. Non temono la sfida e portano con sé energia e determinazione per invertire la rotta”, ha aggiunto. Circa 38.000 tifosi hanno rinnovato il loro abbonamento, dimostrando fiducia nella squadra, anche se il clima di conflitti interni per il potere continua a farsi sentire. Tuttavia, la passione dei sostenitori rimane una delle principali caratteristiche del club. È previsto che le manifestazioni di protesta proseguano e che le richieste di dimissioni del consiglio non cessino in un altro anno che si preannuncia tumultuoso.
Tutto ruoterà attorno all’esito del pallone… Martedì, Almeyda sarà presentato alla stampa e il suo intervento dovrà essere cruciale, costituendo il primo passo per coinvolgere tutti.
