Quattro racconti in chiave rosso-nera su come è stata vissuta l’esperienza dell’Athletic tra una Coppa e l’altra nel corso di quarant’anni. Sia Valverde che Muniain e De Marcos hanno vissuto diverse sconfitte prima di festeggiare il trionfo contro il Mallorca a La Cartuja.
Al contrario, Balenziaga non ha avuto la stessa fortuna. I quattro hanno condiviso le loro esperienze ieri in occasione della presentazione del libro ‘Athletic Club Gabarra’.
Valverde: “Quando eravamo tutti insieme prima dei rigori”
Durante la finale di Coppa del 2024 contro il Mallorca, Valverde e i suoi giocatori hanno vissuto momenti di gioia.
L’allenatore ricorda con affetto “il momento in cui eravamo tutti riuniti prima di affrontare i rigori; era un’altra opportunità da sfruttare”.
Il tecnico sottolinea che “quello è stato un momento fantastico sotto molti aspetti. Se c’è un club, una squadra e una città che sanno festeggiare, sono proprio i nostri. Era il momento di festeggiare in modo appropriato, come dice Nico, in modo chiaro”.
Iker Muniain: “L’abbraccio carico di emozioni con Demar”
Anche Iker Muniain ha un momento speciale legato alla vittoria in Coppa: “Ricordo il momento in cui eravamo a centrocampo, Berenguer calcia il rigore, io corro, mi butto con le mani sul viso e, quando le tolgo, vedo Demar che si è lanciato sopra di me. È stato un abbraccio carico di emozioni”.
Il navarrese evidenzia che il suo momento più difficile è stato proprio quando ha calciato il rigore. La paura, la tensione, la pressione… Alzare la Coppa con Demar è stato fantastico. Era stanco di dover scendere in campo con la “bandejita” (ride)”.
De Marcos: “L’abbraccio con la mia famiglia è come se avessimo già vinto”
De Marcos condivide anche il suo ricordo relativo alla finale di Coppa. “Quando le famiglie scesero in campo. Quell’abbraccio è stato come dire ‘abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo’. Mi ricordo bene dei momenti post partita”.
Quando il Mallorca ha segnato il primo gol, i tifosi dell’Athletic sono rimasti in silenzio. “Ho provato quella sensazione in tutte le finali. Si percepisce l’entusiasmo dei supporter, tutta l’euforia che portano con sé, e quando è arrivato il gol degli avversari, sono tornati a galla vecchi fantasmi. La scena di Oihan che colpisce il flag, lì ho avvertito il peso dei ricordi.”
Balenziaga: “Quando Demar mi ha contattato, la cicatrice era già sanata.”
Mikel Balenziaga ha assaporato l’amarezza della sconfitta. Nella finale di Coppa contro il Mallorca, il difensore era sotto contratto con il Deportivo e ha seguito la partita da solo, tramite computer, nella sua stanza.
“Il momento migliore è stato il giorno dopo la finale, quando mi sono svegliato e Demar mi ha chiamato. ‘È finita, è finita’. Una ferita sanata dopo tante sconfitte in finale,” racconta.
Ora allenatore del Bilbao Athletic, ha così “liberato il peso di non aver mai conquistato una Coppa, anche se non sono più un giocatore dell’Athletic.”