È possibile che qualcuno possa rimanere sorpreso da questo titolo, considerando che la squadra ha recentemente conquistato la sua seconda vittoria stagionale, dando un lieve segnale di ripresa, in attesa di ulteriori conferme nelle partite a venire. Normalmente, ci si aspetterebbe un racconto con un tono decisamente ottimista in tali situazioni.
Tuttavia, devo ammettere che non sarei sincero con me stesso, e mi risulterebbe difficile accettare una realtà che non sento del tutto. Personalmente, il gioco della Real non mi ha impressionato più di quello del Siviglia nella partita di venerdì ad Anoeta; anzi, posso dire che nemmeno la formazione andalusa mi ha colpito particolarmente.
Ritengo che l’approccio di entrambi i team non sia stato soddisfacente e penso che ci sia ancora molta strada da percorrere prima di poter considerare solidi i progetti di ciascuna squadra.
Tuttavia, ciò che ci riguarda maggiormente è la situazione in casa, ed è su questo che dobbiamo focalizzarci. La Real ha iniziato la partita in modo deludente e ha avuto la fortuna di “beneficiare” di un rigore che, come molti altri, può essere visto più come un imprevisto piuttosto che come il frutto del gioco. Il Sevilla riesce a raggiungere il pareggio, anch’esso avvantaggiato da un po’ di fortuna, e qui iniziano i problemi per la squadra guidata da Sergio Francisco. Anche questa volta, è necessario l’intervento provvidenziale del capitano Oyarzabal, in un’azione che richiama la figura dell’attaccante, ruolo che spesso gli viene negato, ma che ora dobbiamo riconoscergli per forza di cose. Da quel momento in poi, non ci sono state grosse occasioni né da parte loro né da parte nostra. Se questo è sufficiente e se possiamo considerarci soddisfatti, allora va bene, la partita è andata bene e il risultato è stato ottimo nel contesto migliore. Personalmente, non riesco a pensarla così. Riconosco senza dubbio l’importanza dei punti guadagnati e le conseguenze positive che potrebbe avere sul morale della squadra. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione a non esultare troppo presto. La situazione è ancora fragile, e siamo vulnerabili a qualsiasi imprevisto. Restiamo cauti.
Il derby come trampolino di lancio
A questo punto, non è più necessario sottolineare l’importanza dei derby, sia da un lato che dall’altro dell’A-8. In queste partite si giocano molteplici aspetti, dall’egemonia nel calcio basco fino al valore intra-partita dei tre punti in palio. Quest’anno, sembra che nessuna delle due squadre sia riuscita a trovare il giusto ritmo per rispettare le aspettative. L’Athletic sta iniziando a sentire sulla propria pelle le conseguenze di dover gestire più fronti, una situazione che la Real ha affrontato nelle ultime cinque stagioni di successo. Il gioco dei ragazzi di Valverde non ispira entusiasmo, e hanno già perso punti che sembravano assicurati nel loro percorso. Per quanto riguarda la Real, si attende di vedere se i timidi segnali mostrati nelle ultime due partite si tradurranno in una maggior solidità del gruppo. Se l’Athletic non riesce a colpire, nemmeno la Real riesce a entusiasmare i propri tifosi, rendendo quindi probabile un derby piuttosto bloccato, influenzato dalle necessità di entrambe le squadre. Di conseguenza, la squadra vincente, se ce ne sarà una, cercherà di utilizzare il successo come trampolino per il proprio progetto.
Il capitano ha la direzione
Spesso, il ruolo di capitano in una squadra è solo una formalità. Non sempre però è così e, nel caso della Real Sociedad, è chiaro che per Oyarzabal il porto della fascia è molto più che un semplice riconoscimento. Mikel ha da tempo dimostrato cosa significhi essere la guida del gruppo e diventare il punto di riferimento della squadra.
È giunto il momento per Jon Martín? Numerosi sono coloro che attendono con entusiasmo il momento in cui Jon Martín si rivelerà. L’unanimità è chiara riguardo al suo notevole talento, ma finora non ha compiuto il salto decisivo. Ha iniziato la stagione dietro una delle nuove acquisizioni estive, Caleta-Car. Il giocatore di Lasarte ha atteso pazientemente la sua occasione e, nell’incontro contro il Sevilla, ha messo il croato in panchina. Sembra che il suo momento sia alle porte.

