Munir El Haddadi, di 29 anni, rappresenta uno dei talenti emersi da La Masia che ha intrapreso una carriera nel calcio professionistico. Tuttavia, le aspettative riposte in lui al momento del suo debutto con il Barcellona a soli 18 anni contro l’Elche, in cui riuscì anche a segnare, non si sono del tutto realizzate.
Sotto la guida di Luis Enrique ottenne la fiducia necessaria, divenne un giocatore della nazionale spagnola e suscitò grandi elogi, venendo paragonato a un “nuovo Messi”. Negli anni, ha vestito le maglie di diverse squadre, tra cui Valencia, Alavés, Siviglia, Getafe e Las Palmas, per approdare ora al Leganés.
Con il club, l’obiettivo primario fin dal primo giorno è stato chiaro: mantenere la categoria. Infatti, i pepineros, guidati da Borja Jiménez, contano sulla sua esperienza e sul suo talento indiscutibile per raggiungere la salvezza nelle prossime cinque partite di LaLiga. Attualmente, si trovano a 30 punti, in terz’ultima posizione con la salvezza a soli 4 punti di distanza. Nel recente incontro diretto contro il Girona, Munir ha fornito un decisivo contributo, segnando all’ultimo minuto e portando il risultato a 1-1, riducendo così il divario con i loro avversari a 5 punti ed includendo gli uomini di Míchel nella lotta per non retrocedere. I suoi tre gol, realizzati in 20 match, hanno avuto la particolarità di avvenire negli istanti finali e in occasioni in cui ha giocato poco. Uno di questi è stato proprio contro il Girona, per un pareggio (1-1), un altro contro l’Alavés, dove in sei minuti ha segnato, assicurato un punto e ricevuto un cartellino rosso. L’unica rete che non ha avuto un impatto positivo è stata nella partita d’andata contro il Girona, con un gol che ha portato al 4-3 finale nella sconfitta a Montilivi. Ogni volta che entra in campo, il suo apporto fornisce una chiarezza al gioco che risulta mancante quando non è presente.