Uche non parteciperà al derby

Oggi, venerdì, Uche inizierà a scontare la sua prima partita di tre che gli sono state comminate dalla Commissione Disciplinare, ora confermate dall’Appello. Il calciatore del Getafe, Uche, è stato espulso nella partita Espanyol-Getafe nella scorsa giornata a causa di un intervento violento su Jofre.

Il Comitato Disciplinare ha inflitto a lui una sanzione di un incontro per il fallo e ulteriori due incontri per la sua reazione successiva, che l’arbitro ha descritto come segue: “è stato necessario che fosse trattenuto e poi allontanato dal campo da diversi membri della sua squadra, poiché si dirigeva verso di me contestando animatamente la mia decisione.” Il Getafe ha quindi presentato un ricorso basato sulla presenza di un palese errore materiale nel referto arbitrale; non riguardo all’entrata, ma alla squalifica di due partite, sostenendo che tali provvedimenti derivano da un errore nel referto in merito al comportamento del giocatore.

Secondo la società, il calciatore si è limitato a chiedere all’arbitro il motivo del cartellino. Egli avrebbe detto “Arbitro, arbitro, perché, perché?”, come risulta chiaramente dal video allegato, rendendo perciò eccessiva la punizione di due turni. Di conseguenza, il club ha richiesto l’annullamento della sanzione e ha anche chiesto urgentemente che si sospendesse la squalifica di due partite. Tuttavia, la conclusione del secondo organo disciplinare è stata molto chiara, stabilendo che “Dopo aver esaminato le argomentazioni e le affermazioni del club in appello, questo Comitato rileva che il club non ha presentato osservazioni né ha fornito alcuna prova in prima istanza. Pertanto, avrebbe potuto presentare prove in questa seconda fase solo se dimostrasse che tali prove non erano disponibili al momento opportuno (articolo 47 del Codice Disciplinare della RFEF).”

Il club non ha fornito motivazioni chiare per la sua mancanza di intervento nella fase iniziale, né ha giustificato l’incapacità di presentare prove in quel frangente. Pertanto, è necessario esaminare soltanto gli argomenti presentati in questa fase intermedia, senza considerare le evidenze fornite in momenti non appropriati. L’unica prova che è stata presentata, quella video, è stata inviata tardivamente e non può pertanto essere accettata. Il Comitato deve quindi attenersi strettamente al verbale dell’arbitro, avvalendosi della presunzione di veridicità di cui gode, ai sensi dell’articolo 27 del Codice Disciplinare della RFEF. Questa presunzione può essere contestata soltanto attraverso prove solide e definitive, che in questo caso mancano.

Inoltre, si deve sottolineare che l’atteggiamento del giocatore descritto nel verbale — il suo acceso reclamo nei confronti dell’arbitro dopo l’espulsione e il tentativo di contenerlo da parte dei compagni e dello staff tecnico — rientra nel comportamento previsto dall’articolo 127 del Codice Disciplinare della RFEF. Tale articolo prevede sanzioni di sospensione da due a tre partite o fino a un mese per coloro che protestano nei confronti dell’arbitro principale, degli assistenti o del quarto ufficiale, a condizione che non si tratti di un’infrazione più grave. Di conseguenza, la sanzione di due turni di sospensione comminata al giocatore è conforme a quanto stabilito dalla normativa ed è il minimo previsto da essa, rispettando così pienamente i principi enunciati. Pertanto, il giocatore dovrà scontare inizialmente tre partite contro il Rayo Vallecano, il Valencia e l’Athletic di Bilbao.

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