I servizi legali del Valencia stanno valutando il nuovo documentario su Vinicius, considerando la possibilità di adottare azioni legali se ritengono che esso possa danneggiare l’immagine del club, dei suoi tifosi e dello stadio di Mestalla. Fonti ufficiali hanno confermato che si sta esaminando il film ‘Baila, Vini’, che racconta la storia del calciatore brasiliano del Real Madrid, appena lanciato su Netflix in Spagna.
Durante un incontro a Mestalla nel maggio 2023, Vinicius ha denunciato insulti razzisti ricevuti da alcuni sostenitori del Valencia, il che ha portato a una sospensione del match e all’identificazione di uno degli aggressori da parte della polizia. Dopo la ripresa del gioco, il calciatore è stato espulso e accolto con un coro di “Tonto, tonto” da parte del pubblico.
Tuttavia, nella conferenza stampa successiva, il tecnico del Real, Carlo Ancelotti, ha affermato che gli spalti erano “impazziti” e che gli spettatori lo hanno chiamato “mono, mono”. Nonostante sia stato avvisato riguardo a questo nella stessa occasione, Ancelotti ha impiegato due giorni per ammettere di aver generalizzato in modo errato il comportamento razzista, provocando una vasta campagna contro il razzismo che ha influenzato l’immagine di Mestalla come già trasmesso dal tecnico. “È vero che non sono 46.000 e chiedo scusa per questo, ma non si tratta di uno o due”, ha dichiarato due giorni dopo. “Quando ho parlato di Mestalla, mi riferivo a un gruppo che ha agito molto male, come è successo a Mallorca o a Valladolid”, ha aggiunto in un’altra conferenza stampa, ricordando che gli insulti verso il suo giocatore erano cominciati prima dell’inizio della partita.
Dopo l’incidente, il Valencia e le forze dell’ordine hanno identificato ulteriori due tifosi che avevano compiuto atti razzisti nei confronti di Vinicius. I tre sono stati portati in giudizio e condannati in un processo consensuale, riconosciuti colpevoli di un reato contro l’integrità morale con aggravante di discriminazione razziale. La condanna prevede una pena detentiva di otto mesi, oltre al risarcimento delle spese legali, e impone loro il divieto di accesso agli stadi della Liga e della Federazione Spagnola di Calcio per un periodo di due anni. Il verdetto ha accertato che i tre imputati hanno indirizzato insulti, gesti e cori a Vinicius, prendendo di mira il colore della sua pelle e mostrando un palese disprezzo verso il colore nero. Le offese “di natura razzista”, che includevano suoni come “uh, uh, uh” e imitazioni di movimenti scimmieschi, hanno causato al calciatore sentimenti di frustrazione, vergogna e umiliazione, compromettendo gravemente la sua dignità. Tuttavia, gli autori di tali cori hanno manifestato sin dall’inizio la loro intenzione di scusarsi con il giocatore, esprimendo il loro pentimento anche in un documento presentato durante la loro comparizione, il che ha portato il giudice ad applicare una circostanza attenuante per il rammarico mostrato.