L’inizio della stagione per Sergio Francisco e Erik Bretos nella Real Sociedad si presenta questo estate con molte incertezze riguardo alcuni aspetti della rosa, ma anche con un lavoro pregresso e responsabilità ereditate dalla gestione di Roberto Olabe. I recenti acquisti effettuati durante il mercato estivo suscitano particolare attenzione, dato che durante la finestra invernale non sono stati effettuati ulteriori ingaggi.
Questi sono stati l’ultimo contributo del gasteiztarra, sotto la guida di Bretos, quando era il braccio destro del precedente direttore sportivo.
Valutare come l’opinione pubblica si senta riguardo ai nuovi giocatori di una stagione può risultare complicato, ma il riscontro medio della maggior parte non si allontanerebbe da una valutazione insufficiente o, al massimo, da un approvato risicato.
Restano delle aspettative da soddisfare e debiti da saldare. Sicuramente dispongono di margini di miglioramento. Anche se non hanno ancora raggiunto il loro massimo potenziale, i dati indicano che nel complesso sono stati utili per il tecnico Imanol, al di là delle loro prestazioni individuali. Quattro dei cinque giocatori coinvolti figurano tra i primi undici per il numero di minuti giocati, presenze in campo e partite complete, con solo Óskarsson che non è riuscito a entrare nei ranghi alti.
Purtroppo, nessuno ha brillato particolarmente, anche se alcuni hanno mostrato buone prestazioni. Sergio Gómez, ad esempio, ha avuto un buon inizio, dimostrandosi sempre utile, grazie all’energia derivante dalle Olimpiadi. Aguerd, giunto da poco, ha dato un contributo significativo alla difesa fin dal suo arrivo. Tuttavia, entrambi hanno visto un calo di rendimento nel corso della stagione, soprattutto il marocchino, che ha avuto un 2025 da dimenticare. Sucic ha avuto un adattamento più graduale, iniziando bene ma non in modo decisivo, per poi subire un infortunio che ha compromesso la sua prestazione finale, risultata deludente. Nel caso di Óskarsson e Javi López, invece, non c’è stata alcuna esplosione di talento.
Il canario ha affrontato un’annata deludente e complessa, nonostante abbia avuto molte occasioni di scendere in campo, ha commesso numerosi errori e ha collezionato poche prestazioni brillanti. L’islandese ha visto poco spazio con Imanol, mostrando segnali di potenziale come “uomo gol”, ma senza mai trovare continuità, finendo per essere superato da Oyarzabal. Sergio, invece, ha dimostrato una costanza notevole, partecipando a tutti i 57 match della stagione, piazzandosi terzo per presenze (49), settimo in termini di minuti giocati (3.301) e contribuendo al punteggio con 5 reti e 7 assist. Óskarsson ha messo a segno sette gol in 1.456 minuti, ma è comunque lontano dai vertici in classifica, risultando ventesimo per partite complete, diciannovesimo per titolarità e diciassettesimo per minuti giocati. Sucic ha giocato 2.488 minuti, piazzandosi al decimo posto, ma la sua media punti per partita è sorprendentemente bassa, con 1,33 (ventunesimo). In contrasto, Aguerd vanta un ottimo rapporto, collocandosi quinto con 1,58 in 36 partite (quattordicesimo), sebbene lontano dalle cifre di altri elementi chiave. Javi López ha fatto parte della rosa con 54 convocazioni, 38 partite e 25 da titolare, ma non ha raggiunto gli standard auspicati. È necessario che tutti questi giocatori miglioreranno, anche se c’è unanimità sull’importanza dei recenti acquisti, specialmente quelli della scorsa stagione, che devono compiere un passo decisivo in vista di un nuovo campionato senza competizioni europee, con l’obiettivo di tornare in Europa. Questo processo avverrà con l’apporto di Sergio, se deciderà di puntare su di loro. Non tutti continueranno: Aguerd sta per concludere il suo prestito e, a meno di sorprese, non farà ritorno. Per Javi López, a fronte dell’investimento, si valuterà se Sergio opterà per promuovere Balda, che ha avuto una grande stagione. Sergio dovrà trovare un posto anche per sé, visto che potrebbe rivestire diversi ruoli, tra cui terzino, esterno o interno.
Óskarsson deve assumere un ruolo più significativo, aumentando il suo tempo di gioco, mentre Sucic è chiamato a dirigere il centrocampo in assenza di Zubimendi e con l’incertezza riguardo l’eventuale partenza di Brais. Chi rimarrà nella squadra dovrebbe rappresentare un’opportunità di sviluppo e non un peso per Sergio e il club. L’estate è lunga, così come la stagione.