Sergio ha recuperato il rombo per la Real presso il suo laboratorio di test in Giappone

L’incontro tra la Real Sociedad e il V-Varen Nagasaki, tenutosi in Giappone, non sarà un evento memorabile per i sostenitori della squadra basca col passare degli anni. La formazione txuri urdin ha mostrato difficoltà, influenzata dal caldo umido e dal lungo viaggio che ha reso difficile il recupero prima della partita.

Questo match, che ha segnato la prima sconfitta di Sergio Francisco sulla panchina della Real, ha comunque permesso di rivedere l’assetto a rombo del 4-4-2. Il tecnico, che nel precedente incontro di venerdì era ricorso al 4-3-3 contro il Pau, ha optato per il rombo all’inizio della sfida contro la formazione giapponese, schierando Marín e Sergio Gómez a centrocampo, con Brais Méndez nel ruolo di trequartista e Gorrotxategi come pivote.

Sorprendentemente, la scelta del duo d’attacco è stata inusuale, con Becker e Carlos Fernández, opzioni poco probabili per il futuro. L’allenatore ha cercato di far spingere Aihen in posizioni più avanzate, dando risalto al ’10’, ossia Brais Méndez, che ha iniziato bene grazie al sistema di gioco. Tuttavia, col passare del tempo, la prestazione della squadra è calata, portando a un lento spegnimento anche delle giocate individuali, inclusa quella di un Becker attivo che cercava di ricevere il pallone sulla fascia destra. Nella ripresa, Sergio è tornato a un modulo più tradizionale. In conferenza ha descritto il suo approccio come un 4-3-3 offensivo, sebbene vi sia stata una chiara transizione verso un 4-2-3-1, con Turrientes in posizione più arretrata (Urko) e Goti leggermente avanzato, supportato da due esterni invertiti (Kubo e Barrenetxea) e un attaccante come Karrikaburu. Nessuna delle due configurazioni ha favorito un buon gioco o una vittoria.

Sarà interessante osservare quali ulteriori aspetti vorrà analizzare il nuovo allenatore della squadra, specialmente quando avrà di nuovo a disposizione i giocatori assenti e accoglierà i nuovi acquisti.

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