L’esordio di Sergio Francisco come allenatore della Real Sociedad ha lasciato ottime impressioni, rivelando che la squadra ha un percorso ben definito. In un test impegnativo a Mestalla, la Real ha mostrato un volto molto competitivo con una formazione che ha sorpreso, ma ha risposto in maniera eccellente.
Personalità, coraggio e dinamismo sono state le caratteristiche che hanno fatto sentire che il pareggio non fosse sufficiente. Il tecnico ha sottolineato: “Abbiamo disputato 25 minuti eccellenti”, evidenziando il potente avvio della sua squadra in un campo difficile come quello di Mestalla.
Oltre agli aspetti tattici, la Real ha mostrato un’identità di squadra rinnovata rispetto al passato. Sotto la guida di Sergio, il team txuri urdin ha dimostrato una maggiore capacità di costruire il gioco, facendo girare il pallone con intelligenza e trovando spazi sia centralmente che sugli esterni. La verticalità è emersa come un tratto distintivo, con esterni molto attivi e terzini che spingevano in avanti, consentendo per alcuni tratti di controllare il gioco contro il Valencia. Tuttavia, l’allenatore ha saputo riconoscere i momenti di difficoltà: “Una partita equilibrata, tipica della prima giornata, e con un caldo intenso che ha reso difficile mantenere l’intensità fino alla fine”.
Uno degli aspetti più sorprendenti è stata la libertà tattica concessa ai giocatori. Sebbene il modulo iniziale fosse un 4-3-3, le posizioni sono state adattate continuamente in base alle diverse fasi del gioco. Quando c’era bisogno di pressing, la squadra si disponeva in un 4-2-3-1, con gli esterni che tendevano a chiudersi e i terzini che seguivano marcature individuali. La pressione esercitata dal blocco mediane, ben organizzata, ha creato disagio nell’uscita del Valencia e ha permesso di recuperare palla nel campo avversario. Questa versatilità si è rivelata uno dei tratti più evidenti del nuovo progetto, dimostrando che il gruppo ha assimilato rapidamente le idee del tecnico gipuzkoano.
La gestione del tempo durante la partita ha dimostrato una certa maturità. Nonostante il Valencia sia andato in vantaggio, la Real ha risposto prontamente con un gol spettacolare di Take Kubo, un evento impensabile un anno fa. Durante i cambi, Sergio ha anticipato la necessità di rinfrescare la squadra, ma l’infortunio di Caleta-Car ha costretto a modificare i piani iniziali. “Caleta ha giocato molto bene fino al momento in cui ha chiesto il cambio”, ha sottolineato, evidenziando il buon rendimento del croato nonostante l’uscita al 68’. Comunque, il tecnico ha mantenuto l’ordine difensivo senza alterare i ruoli, un gesto che dimostra la sua capacità di prioritizzare il collettivo rispetto ai singoli.
In questo contesto, Sergio Francisco ha voluto sottolineare la profondità della rosa, certo che il gruppo sia pronto a fare un salto di qualità. Infatti, le prestazioni dei giocatori all’esordio, l’apporto dei giovani e l’impegno dei più esperti sono segni di uno spogliatoio coeso e motivato, che sostiene il suo allenatore “fino in fondo”.
In sintesi, l’esordio di Sergio Francisco è stato molto positivo e suscita ottimismo. La Real ha competito, ha creato gioco, ha difeso con organizzazione e ha trasmesso energia. La squadra si è espressa con carattere, seguendo un piano chiaro e, soprattutto, credendo in esso. Mestalla ha assistito al primo passo dell’era Sergio Francisco e, sebbene il pareggio abbia lasciato l’impressione che si potesse ottenere di più, la strada intrapresa appare promettente. Il tecnico ha debuttato nella massima divisione con un team che rispecchia molto le sue ambizioni: flessibile, verticale, disciplinato e affamato. Un inizio che svela l’entusiasmo generato.