L’Atlético non riesce a decollare, deludente pareggio contro l’Elche allo stadio Metropolitano

L’Atlético de Madrid aveva un urgente bisogno di ripartire dopo il deludente esordio nella stagione contro l’RCD Espanyol, ma non è riuscito nell’intento. Diego Pablo Simeone, l’allenatore, aveva sottolineato che la squadra era chiamata ad alzare il proprio livello per allinearsi con le ambizioni crescenti del club.

Tuttavia, dopo due partite, il team ha collezionato altrettante delusioni. Per una squadra come quella rojiblanca, su cui gravano maggiori aspettative a causa degli investimenti e delle recenti modifiche nella rosa, questo inizio è motivo di preoccupazione, sia per i risultati che per la qualità del gioco mostrata.

È evidente che, data l’importante qualità dei giocatori disponibili nel roster, l’Atlético avrebbe potuto fare di più, guadagnando più di un misero punto nelle prime sei partite. Se l’intento di Simeone è realmente quello di competere, allora l’attuale situazione è ancor più allarmante, considerando che rivali diretti come il Barcellona e il Real Madrid tendono a concedere pochissimo.

Con il passare delle settimane e l’assimilazione dei nuovi innesti, ci si aspetta che l’Atlético possa migliorare, ma l’urgenza e la necessità di risultati immediati contrastano con una paziente attesa. Purtroppo, il calcio non fa sconti e non dà tempo a nessuno, né all’allenatore né ai giocatori.

Nel contesto del gioco, l’allenatore Éder Sarabia cercava di controllare la partita attraverso il possesso prolungato del pallone. Il portiere Dituro, in molte situazioni, si posizionava a 30 metri dalla propria porta, offrendo supporto nel costruire le azioni, quasi come se fosse un giocatore di movimento. Il team ilicitano tentava di unire gioco corto a lanci lunghi, cercando di sfruttare la presenza fisica di Álvaro Rodríguez e Rafa Mir per creare seconde occasioni.

Una estrategia audaz, sobre todo en su inicio, ante un Atlético que se especializa en recuperar el balón y capitalizar los errores del adversario. Curiosamente, el equipo dirigido por Simeone abrió el marcador no a través de robos, sino gracias a una jugada fluida que evidenciaba la simplicidad del fútbol cuando se ejecuta correctamente. Hancko levantó la vista y lanzó un pase de 30 metros que superó la zaga blanquiverde, permitiendo a Sorloth, quien solo tuvo que picar el balón ante la salida de Dituro, marcar un gol espectacular.

Aparentemente, el Atlético dominaba el partido y parecía que el Elche, recién ascendido, se sentía abrumado por la presión del escenario. No es casualidad que el equipo levantino no haya conseguido puntuar en el estadio del Atlético en los últimos 57 años.

Los jugadores de Simeone casi conseguían el segundo tanto de la jornada mediante una rápida contra. Thiago Almada y Julián Álvarez tienen una conexión increíble, se entienden con solo mirarse. Actúan casi en un acorde de movimientos de pensamiento. Almada realizó una jugada extraordinaria y, al mirar hacia la grada, ofreció un pase que dejó a Sorloth completamente solo. El delantero noruego tuvo la oportunidad de aumentar la ventaja, pero erróneamente falló en el mano a mano con Dituro. Y como suele decirse, en el fútbol, del posible 2-0 se pasó rápidamente al 1-1. Un instante después, el equipo ilicitano dio la respuesta. Al cuarto de hora, Valera cambió rápidamente el juego, Álvaro Rodríguez le dejó el balón servido a Rafa Mir en el área, quien no dudó en batir a un Oblak que poco podía hacer.

L’Atlético si trovava nella necessità di riorganizzarsi all’inizio di questa nuova stagione. La combinazione tra Julián e Almada continuava a rappresentare la fonte principale di pericolo. La manovra era simile a quella del primo gol, ma stavolta Thiago serviva un Giuliano che, una volta in posizione, tirava ma la sua conclusione era troppo deviata e influenzata dalla difesa avversaria. In quel frangente, il giovane Simeone mostrava grande vivacità, ma gli mancava la lucidità per effettuare il passaggio decisivo; in due occasioni quasi riusciva a mettere Sorloth in situazione favorevole.

Nel finale della prima frazione, l’Elche cercava di rallentare il ritmo del match. Ogni rinvio, punizione o rimessa laterale diventava una prova di pazienza per i tifosi del Metropolitano e per Soto Grado, che non sembrava intenzionato a forzare le giocate degli ospiti o a punirli per il loro tempo di attesa.

All’inizio del secondo tempo, l’Atletico non apportava cambiamenti, continuando a lottare contro un Elche che si era rintanato in difesa. Gli ospiti rinunciavano al possesso per concentrarsi sulle ripartenze. La squadra di Simeone faticava a creare vere e proprie occasioni da gol; un tiro di Barrios, frutto di una manovra collettiva, si infrangeva contro la muraglia di gambe avversarie.

IL CONSOLIDAMENTO
L’allenatore argentino cercava di rinfrescare la squadra facendo entrare Gallagher, Griezmann e Raspadori, mentre Cardoso, Almada e Sorloth lasciavano il campo. Non erano sempre coloro che avevano chiesto maggiore sostituzione tramite il loro linguaggio del corpo e la stanchezza. Antoine si faceva vedere subito, tentando un tiro da fuori area bloccato da Dituro. Anche Éder Sarabia introduceva forze nuove con André Silva e Neto in campo.

L’Atlético continuava a non mostrare quella necessaria determinazione, mentre il Cholo spingeva al massimo. In campo entravano Javi Galán e Nahuel Molina al posto di Ruggeri e Giuliano.

Già avevamo segnalato come l’Elche utilizzi un portiere molto avanzato, e una distrazione al minuto 79’ stava per costargli caro. Gallagher cercava di stupire dalla zona nevralgica. La sfera si allontanava di poco dall’obiettivo.

L’Atlético riusciva a fare arretrare l’avversario, principalmente per l’intensità messa in campo piuttosto che per la qualità del gioco. Un’occasione significativa nella seconda frazione si verificava all’81’: un pallone vagante finiva tra i piedi di Llorente, che, mentre tentava un tiro curvo con l’interno del piede, stava cadendo e ovviamente non riusciva a centrare la porta. Sarebbe bastato che il giocatore spagnolo passasse leggermente la palla verso sinistra per permettere a Julián, completamente libero, di andare al tiro a porta vuota. Tuttavia, la rapidità dell’azione confondeva i giocatori dell’Atlético.

I momenti finali del match vedevano due tentativi di Griezmann e Raspadori da lontano, oltre a un rigore invocato per un fallo su Gallagher, che però non veniva concesso dall’arbitro Soto Grado.

Arrasate ha dichiarato: “Il nostro calendario è piuttosto impegnativo e spero in ulteriori acquisti”