Basta con esplosioni. Basta con droni. Basta con tragedie. Che la gente possa vivere in serenità e armonia. Stavo riflettendo su tutto ciò dopo la difficile partita contro l’Oviedo, ricordando i marcatori agguerriti di Carrete nei confronti di Cruyff, che veniva seguito anche quando Johan doveva recarsi in bagno.
Mentre riflettevo su tutto questo, è arrivata la notizia dell’infortunio al menisco di Joan Garcia. Un colpo inaspettato. Mi torna alla mente una campagna, che sembrava orchestrata da qualche reparto del club, contro Ter Stegen, avvenuta due o tre mesi fa.
In quel periodo, il Barça contava tre portieri: Iñaki Peña, Ter Stegen, Szczesny e aveva già concordato l’arrivo di un nuovo custodiente dal Espanyol. Quattro portieri e ne bisognava cedere uno. All’improvviso, Iñaki è stato ceduto all’Elche, Ter Stegen è stato operato come previsto, il nuovo ingaggio si trova in ospedale in fase di recupero (speriamo non ci metta troppo), e ora abbiamo a disposizione un ex portiere che si gode il suo tempo a Marbella. Da una situazione di abbondanza ci troviamo quasi in miseria. Non lasciamoci prendere dal panico. Il Barça e la sua difesa supereranno questo momento, ma chi voleva allontanare Ter Stegen dovrebbe riflettere su che cosa significhi. Dopo aver pensato ai portieri del Barça, ho guardato l’Atlético di Madrid che lottava contro il Rayo, riuscendo a prevalere di misura. E penso: questo Atlético avrà enormi difficoltà nel match di sabato contro i bianchi. E le ha avute, dato che era in svantaggio durante gran parte della partita. Ma, grazie al consueto atteggiamento di Simeone, sono riusciti a capovolgere la situazione e hanno segnato cinque gol ai bianchi.
La situazione attuale del calcio spagnolo mi riporta alla mente i tempi in cui Michels allenava Cruyff al Barcellona. Allora ero presente e ricordo bene la vittoria netta contro il Real Madrid al Bernabéu. È un’esperienza straordinaria. Riguardo al Real, bisogna riconoscere che hanno ingaggiato un allenatore competente e aggiunto alcuni nuovi elementi, ma la squadra non appare del tutto equilibrata e presenta evidenti lacune difensive. In mezzo al campo, nessuno ha riuscito a rimpiazzare il trio formidabile composto da Casemiro, Modric e Kroos. Questa mancanza creerà delle difficoltà nel costruire una formazione solida e dominante. Inoltre, con l’arrivo di Mbappé, le chance di Vinicius sembrano ridotte al minimo, tanto che il suo contributo è quasi assente.
Passando a Carlo Ancelotti, la sua presenza in Brasile è molto apprezzata; ha trovato una sistemazione privilegiata a Barra de Tijuca, a Rio de Janeiro. Si merita tale riconoscimento per la sua carriera straordinaria. Non smette mai di masticare gomme e ha abbandonato il suo consueto maglione blu sotto la giacca. Il calcio brasiliano ripone speranze in lui per riportare la nazionale ai vertici, ma la strada si prospetta complicata poiché attualmente manca di talenti di spicco e gli avversari sono molto competitivi. Auguro a ‘Carletto’ il meglio; per il momento, ha già assicurato un posto al Mondiale della prossima estate. Inoltre, un pensiero va a suo figlio, allenatore del Botafogo, che sta affrontando qualche difficoltà nei risultati. Speriamo possa migliorare.