Nacho Mas-Bagà ha ripreso il suo ruolo di portavoce del Girona. Il direttore generale del club ha preso parte a un nuovo incontro del Fòrum Montilivi, un’occasione di confronto tra soci e tifosi, moderata per affrontare domande e lamentele riguardo all’entità.
Durante oltre un’ora, il dirigente ha discusso della situazione finanziaria della società e dei rapporti con la proprietà, mettendo particolarmente in evidenza la sfida principale che il club deve affrontare: il nuovo stadio.
Sebbene l’argomento sia stato trattato verso la conclusione dell’incontro, il tema centrale riguardava appunto lo stadio.
“Stiamo lavorando su questo progetto da tempo, ma ci sono molti fattori esterni di cui tenere conto”, ha dichiarato Mas-Bagà, confermando che il club ha allocato risorse umane, tecniche ed economiche per definire il progetto ideale. Secondo gli studi effettuati, la capienza prevista è compresa tra 20.000 e 25.000 posti, con un investimento stimato intorno ai 100 milioni di euro, una somma che sarebbe il doppio della concessione di 50 milioni già accordata con il Comune di Girona per un periodo di cinquanta anni.
Il CEO ha chiarito che non è stata ancora presa una decisione definitiva riguardo alla localizzazione del nuovo impianto, sebbene abbia sottolineato che Montilivi rimane la priorità. “Non abbiamo intenzione di lasciare, ma stiamo esplorando opzioni sia dentro che fuori Girona”, ha affermato. Ha inoltre ricordato che più della metà dei soci vive al di fuori della città, il che significa che il futuro stadio dovrà essere progettato tenendo conto di questo tipo di tifoso. L’obiettivo è, inoltre, sviluppare un modello commerciale che risponda alle nuove esigenze, una sfida che potrebbe non essere realizzabile nella stessa posizione attuale.
Mas-Bagà ha ammesso che questo progetto avrà un impatto notevole. “Non possiamo commettere errori. Il nuovo stadio cambierà la storia del club”, ha assicurato. Ha anche confermato che sono già in corso ricerche di finanziamenti privati, con alcuni soggetti interessati a partecipare. “Si tratta di un progetto sostenibile e con potenzialità di ritorno economico”, ha aggiunto.
In un discorso più intimo, ha rivelato che, dopo dieci anni alla guida, il Girona rappresenta “il progetto della sua vita”. “Desidero continuare per molti anni, è molto più che un semplice lavoro”, ha affermato. Riguardo al rapporto con il City Football Group, il dirigente è stato chiaro. “Non abbiamo mai perso la nostra identità. Abbiamo due importanti azionisti, ma le decisioni rimangono in mano nostra”. Inoltre, ha sostenuto la gestione finanziaria del club. “Nessun proprietario ha intascato profitti, tutto viene reinvestito e ci sosteniamo con ciò che produciamo”, ha concluso.