La situazione attuale di Real Sociedad e Athletic è piuttosto complessa, nonostante i derbi non dipendano dalla classifica. I giocatori di San Sebastián stanno affrontando una crisi che li vede a rischio retrocessione, mentre i baschi, dopo un inizio promettente ad agosto, si sono arenati nei due mesi seguenti.
Il match di domani ad Anoeta, come ogni derbi, avrà un significato particolare e risulterà “vitale” per il club di Bilbao, soprattutto dopo la sconfitta subita contro il Getafe. Secondo Jesús Areso, intervistato su ‘La Pizarra de Quintana’ di Radio Marca, si tratta di un incontro che va oltre la conquista di tre punti poiché potrebbe rappresentare una spinta motivazionale per la squadra vincente.
Martedì scorso si è svolto un incontro a Lezama prima di entrare in campo per l’allenamento. Il difensore ha minimizzato l’importanza di tali riunioni, chiarendo di aver partecipato a “numerosi” colloqui simili nella sua carriera e affermando che la situazione non è allarmante. Secondo lui, questi momenti di confronto possono rivelarsi utili per pianificare il futuro e per identificare aree di miglioramento: “C’è sempre qualcosa da perfezionare, indipendentemente dal posizionamento in classifica”.
In merito alla situazione attorno a Valverde, Areso ha espresso stima: “Ernesto è un eccezionale allenatore e, ora che ho la possibilità di conoscerlo più da vicino, la mia opinione è ancora più positiva. Anche quando lo osservavo da fuori, aveva già suscitato la mia ammirazione”. Ha supportato le sue affermazioni con dati recenti: “È un tecnico che ha portato l’Athletic in Champions e ha conquistato la Coppa. Le mie considerazioni si basano su elementi oggettivi, oltre alle opinioni personali che ogni individuo può avere, poiché la soggettività genera diverse prospettive. Tuttavia, i dati tangibili parlano chiaro”.
A livello personale, ha ammesso di dover ancora “adattarsi allo stile di gioco” dell’Athletic “che è piuttosto diverso da quello di Osasuna”. Tuttavia, ha sottolineato di essere sulla strada giusta: “Credo che ogni giorno mi avvicino sempre di più a raggiungere il mio miglior livello”. Per Areso, la novità principale è la “presione alta” che caratterizza il team zurigorri, “è molto distinta” rispetto a quella che adottava a El Sadar. Inoltre, è importante creare legami con i compagni di squadra in attacco: “A Pamplona, ad esempio, giocavo a lungo con Rubén García e ci capivamo con uno sguardo. Ci vuole tempo per costruire questo tipo di intesa, sia con Iñaki, che con Alex o con Robert. Le cose non avvengono per caso”.

 
					 
			
