L’episodio che ha coinvolto Vinicius è stato davvero spiacevole, estremamente spiacevole; dimostra una mancanza di cultura sportiva

A 75 anni, il leggendario Javier Clemente continua a esprimere le sue opinioni senza peli sulla lingua. Rispondendo a una domanda sul comportamento di Vinicius nei confronti di Xabi Alonso dopo essere stato sostituito nell’ultimo Clásico contro il FC Barcelona, non ha esitato a far conoscere il suo punto di vista.

Questo è avvenuto durante un’intervista con il quotidiano ‘As’. Riguardo al gesto del giocatore brasiliano, ha dichiarato che è stato “brutto, davvero brutto. Dimostra una mancanza di cultura calcistica. Questo ragazzo proviene da un altro Paese e ha un certo status, e forse lì è normale comportarsi in questo modo, ma qui da noi no.

È stato inaspettato per tutti”.

Clemente ha poi ricordato: “L’unico problema che ho avuto con un calciatore è stato con Manolo Sarabia. Arrivai a un punto in cui mi stancai e gli chiesi di spiegare a un compagno il motivo per cui doveva giocare lui e non un altro”.

Ha aggiunto che “non mi è mai successo qualcosa del genere. Con Sarabia ho avuto delle tensioni, non perché lo sostituissi, ma per il fatto che non lo schieravo in campo. Ogni volta si lamentava, e c’era un giornalista suo amico che sosteneva dovesse giocare. Alla fine, mi infuria e in spogliatoio gli dissi di fare chiarezza con un altro giocatore sul perché doveva giocare lui. La responsabilità di fare la formazione è del mister, e chi sbaglia a scegliere è sempre il mister”.

Parlando di Xabi Alonso, il noto ex allenatore dell’Athletic Club e della nazionale spagnola, tra gli altri, ha colto l’occasione per ricordare il suo lavoro con il calciatore quando era molto giovane e giocava nella Real Sociedad. “Sono stato alla Real per sei mesi. Mi hanno ingaggiato per salvare la squadra e ci siamo riusciti. In una partita di Coppa contro il Logroñés, decisi di far debuttare Xabi, che era nel settore giovanile. Giocò sia l’andata che il ritorno. Anche se siamo stati eliminati, già si intravedeva il suo grande potenziale. L’anno successivo, sono rimasto in carica e lui stava per completare il suo percorso nel vivaio”.

Ho parlato con Perico, il padre, suggerendogli che sarebbe stata una scelta migliore per il ragazzo andare a giocare in prestito all’Eibar, dove avrebbe potuto avere un ruolo attivo ogni weekend, piuttosto che restare nella squadra principale della Real, dove sarebbe stato poco utilizzato. Perico ha compreso il mio punto di vista e il giovane, mostrando la sua forte personalità, ha dimostrato di essere un grande giocatore e allenatore. Riguardo a questa caratteristica, ha detto che “non riesco a capire come un allenatore possa farsi sopraffare da certe sfide. Se sei un allenatore, lo sei sempre. È innegabile che il Madrid sia un club di prestigio, ma ho esperienze in molte squadre, inclusa quella più rilevante in Spagna: la Nazionale. Con ciò voglio sottolineare che ogni squadra affronta le proprie pressioni e ci si prepara a gestirle quando si intraprende la carriera di allenatore”, ha concluso.

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