L’Espanyol si avvia verso la conclusione dell’anno con grande entusiasmo. Il faticoso successo ottenuto a Balaídos domenica ha consolidato la squadra catalana al sesto posto della classifica, un posizionamento che significa un potenziale accesso alle competizioni europee. Sebbene sia lecito sognare, il fatto certo è che con 24 punti in tasca e ancora prima di completare il girone d’andata, il club ha già messo in cassaforte metà della quota salvezza (lo scorso anno, a questo stesso punto della stagione, la squadra aveva raccolto la stessa quantità di punti).
La gara contro il Celta ha evidenziato l’esperienza di un Espanyol capace di prevalere in una partita difficile, dominata dagli avversari e con poche occasioni per i pericos in attacco. Hanno saputo sfruttare le palle inattive e un aspetto in cui si stanno distinguendo in questa stagione: i gol di testa.
Con il colpo di testa del coriaceo Kike García, l’Espanyol è diventato la formazione della Liga che ha segnato più reti di testa fino a questo momento, ben sette, su un totale di 18 gol. La squadra guida la classifica delle reti di testa, seguita dal Barcellona che ne ha realizzate sei e dal Betis con cinque.
Pere Milla è il migliore in questa statistica tra i suoi, con tre gol, seguito da Javi Puado, Leandro Cabrera, Roberto e, adesso, Kike, l’eroe di Vigo. Quando il gioco fluido e l’associazione in attacco sembrano mancare, come è accaduto a Balaídos, è l’astuzia strategica a fare la differenza, un’arma che gli pericos hanno saputo utilizzare al meglio. Così è stato domenica, una situazione da calcio piazzato e un colpo di testa decisivo hanno garantito un trionfo prezioso.
“Alla fine di un match combattuto, in cui le occasioni sono state poche, il gioco da fermo si è rivelato cruciale. ‘È stato decisivo per la vittoria’, ha dichiarato Manolo González al termine della sfida intensa a Vigo. Ha anche spiegato le motivazioni dietro i cambi, con l’ingresso di Kike García ed Edu Expósito nella ripresa, giocatori chiave per massimizzare le opportunità da piazzato. Non è stata una scelta casuale. ‘Con il progredire della partita, se il punteggio fosse rimasto 0-0, pensavo che ci sarebbero state più occasioni, ed ecco perché è entrato Kike. Edu è il nostro miglior specialista sui calci da fermo, e ci offriva maggiori possibilità di vittoria’, ha commentato il tecnico del team. Si lavora costantemente e con buon esito sulle situazioni da fermo, e ora cominciano a vedere i risultati. L’Espanyol ha ottenuto una partenza storica. Con il trionfo a Vigo, la squadra ha raggiunto i 24 punti dopo 14 partite, rappresentando il sesto miglior inizio di campionato della sua storia in Prima Divisione, poiché solo in cinque occasioni precedenti i blanquiazules avevano raccolto più punti a questo punto della stagione.”

