Nico Williams è stato candidato per il miglior gol di novembre nella Liga grazie a una sua straordinaria azione individuale contro il Real Oviedo. Si potrebbe considerare anche il secondo gol dell’Athletic, che ha vinto 2-0 contro il Levante, anche se non sembra rientrare nei tempi stabiliti nonostante sia avvenuto il giorno 29 del penultimo mese dell’anno.
Quella rete nel Ciutat de València, realizzata ancora da Nico, rappresenta un esempio sublime di gioco di squadra da parte dei rojiblancos. Dalla fase preliminare fino al momento finale, è qualcosa che meriterebbe di essere esibito al Guggenheim.
Il tutto ha avuto inizio nell’area dell’Athletic, quando Guruzeta ha intercettato palla a pochi passi dalla linea di fondo.
Ha eseguito un sombrero per Yuri, che ha immediatamente passato a Berenguer. Quest’ultimo ha restituito il pallone e il terzino ha servito Robert Navarro nella zona centrale. Fino a questo punto, tutto si è svolto con tocchi rapidi. L’autore del primo gol ha passato il pallone a Berenguer, il quale ha accelerato, recuperando palla a metà campo e filtrando un passaggio perfetto per l’incursione di Nico Williams.
Manca solo il tocco finale. Il numero 10 ha avuto il tempo di riflettere, ha sistemato la palla e ha sorpreso Ryan con un colpo a pallonetto eccezionale. Sedici secondi di pura magia, un contropiede da utilizzare come esempio nelle scuole di calcio. Cinque leoni hanno preso parte all’azione, per un totale di dieci tocchi, nessuno dei quali superiore ai due. Movimenti rapidi e un’alta precisione. Un gol che manifesta una qualità straordinaria, ma anche l’importanza del momento: proprio prima dell’intervallo. Si percepiva un lieve risveglio del Levante e il pericolo da parte dell’Athletic stava diminuendo. Il punteggio di 0-1 non rifletteva quello che si stava vedendo in campo, e i ricordi di opportunità perse a Praga affioravano nella mente. Che cosa sarebbe accaduto nella seconda metà, in cui il Levante ha aumentato la pressione, se non ci fosse stato quel 0-2? Un puro esercizio di immaginazione calcistica.
Le fotografie posteriori mettono in luce la complessità della giocata di Nico. Inizialmente, sembra che il pallone non possa entrare. Il movimento del calciatore suggerisce addirittura che neppure lui fosse sicuro che il tiro sarebbe andato a buon fine mentre il pallone era in volo. Alla fine della partita, al giovane Williams è stato chiesto se avesse pensato a Aduriz, famoso per simili tiri rasoterra. Prima ha riso sinceramente, poi ha commentato: “Sì, me ne hanno parlato nello spogliatoio. È venuto naturale. Quando ho preso il pallone sapevo di doverlo fare, visto che il portiere si è avvicinato velocemente e non avevo spazio per dribblarlo. Ma per me Aduriz è ancora un grande”.

