Il lungo periodo di assenza dai campi non ha affievolito l’ambizione né la fame di Jannik Sinner. Anzi. Il tennista altoatesino ha approfittato della squalifica per trasformare quel tempo sospeso in un’opportunità.
Supportato dal suo affiatato team, composto da Simone Vagnozzi e Darren Cahill, Sinner non ha solo recuperato la condizione atletica, ma ha investito energie preziose sul fronte mentale e tattico, consapevole che il tennis moderno richiede molto più che una buona mano e gambe reattive.
Dal rientro agli Internazionali d’Italia, dove è arrivato fino alla finale, il percorso di crescita è apparso chiaro. L’azzurro ha mostrato solidità, ma soprattutto nuovi spunti strategici.
Un atteggiamento più riflessivo nei momenti chiave, meno frenesia nel voler chiudere il punto a tutti i costi e una lettura più lucida degli avversari.
È un Sinner che ascolta, osserva e reagisce con maturità, lasciando emergere un’evoluzione costruita lontano dai riflettori. E al Roland Garros, già dal primo turno, si è visto qualcosa di inedito: un Sinner apparentemente più attendista, disposto a lasciare spazio e tempo all’avversario per poi colpire nei momenti giusti. Un cambio di approccio che ha incuriosito molti osservatori, incluso uno dei più attenti: John McEnroe.
McEnroe e il “metodo Sinner”: quei 4 metri che parlano di futuro
Tra coloro che hanno notato subito la differenza c’è proprio John McEnroe, che ha voluto condividere la sua impressione dopo aver seguito l’azzurro nella vittoria contro Arthur Rinderknech. Ho visto alcuni momenti dei suoi allenamenti, stava 4 metri lontano dalla linea di fondo ed è una tattica che ha usato anche nella partita contro Rinderknech – ha raccontato l’ex campione statunitense. Una distanza che potrebbe sembrare controintuitiva per un giocatore così aggressivo, ma che – secondo McEnroe – rivela una chiara intenzione: “Mi ha lasciato sorpreso vederlo colpire così da lontano, ma credo sia un modo per prepararsi a quando giocherà contro Alcaraz”.
Il messaggio è chiaro: Sinner sta già studiando il rivale spagnolo in vista di un possibile scontro diretto. In quell’occasione dovrà provare a essere più vario col suo gioco – ha aggiunto McEnroe – a dire il vero non sono sicuro di questa scelta, ma è sempre positivo provare a dare al tuo avversario qualcosa di diverso rispetto al solito. E se l’ex campione americano è rimasto sorpreso dalla nuova postura tattica, è stato altrettanto colpito dalla solidità mentale dell’italiano: “Ha avuto una reazione nel terzo set che era difficile da prevedere anche per uno che è il numero 1 al mondo. È evidente che in ogni anno che ha passato nel tour sia sempre migliorato”.