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Un evento drammatico sugli spalti
Durante la semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona, un tifoso nerazzurro ha subito un malore fatale sugli spalti dello stadio San Siro. L’uomo, poco più che quarantenne, ha avuto un infarto a pochi minuti dalla fine della partita, creando panico tra i presenti.
La situazione si è rivelata critica, ma fortunatamente un amico, un infermiere di 29 anni proveniente da Isernia, era presente e ha agito prontamente per salvargli la vita.
Intervento tempestivo e professionale
L’infermiere ha immediatamente iniziato a praticare il massaggio cardiaco, un’azione cruciale in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
“Sono intervenuto subito con il massaggio cardiaco, aspettando i sanitari”, ha dichiarato l’infermiere al Corriere.it. La sua prontezza ha fatto la differenza, poiché ha anche assistito i soccorritori nell’uso del defibrillatore. Grazie a questi interventi, il cuore del tifoso ha ripreso a battere, evitando una tragedia ancora più grande.
Il ruolo dei soccorsi e dell’equipe medica
Il salvataggio è stato completato dall’equipe medica guidata da Alessandro Geddo, responsabile del servizio sanitario dello stadio. I soccorritori hanno dovuto utilizzare il defibrillatore per ben quattro volte prima di stabilizzare il paziente. Attualmente, l’uomo è ricoverato all’ospedale San Carlo di Milano, dove riceve le cure necessarie. Geddo ha confermato che questo è il secondo caso di arresto cardiaco avvenuto durante una partita di calcio in stadio, evidenziando l’importanza di avere un servizio sanitario pronto e attrezzato in eventi di grande affluenza.
Riflessioni sulla salute e sullo stress
Il dottor Geddo ha anche sottolineato che, sebbene il paziente attuale non presentasse fattori di rischio, lo stress emotivo può influenzare la salute cardiaca. Situazioni di alta tensione, come quelle vissute durante una partita di calcio, possono portare a un aumento del rischio di spasmo coronarico. “L’Inter è la fortuna dei cardiologi”, ha commentato Geddo, evidenziando l’importanza di avere defibrillatori automatici esterni (AED) disponibili in luoghi pubblici. Questo episodio mette in luce non solo il coraggio di chi è intervenuto, ma anche la necessità di una preparazione adeguata per affrontare emergenze mediche in contesti affollati.