La Roma e il settlement agreement: impatti e prospettive

Scopri come la Roma sta affrontando le sfide economiche e sportive legate al settlement agreement con l'Uefa.

Il 30 giugno è una data cruciale per la Roma, non solo perché segna la chiusura del bilancio sociale, ma anche perché rappresenta un momento chiave per definire strategie nel calciomercato. Chi segue il mondo del calcio sa bene quanto le pressioni derivanti dal settlement agreement con l’Uefa possano influenzare le decisioni del club.

Questi obiettivi finanziari non sono solo numeri, ma fondamentali per la stabilità economica e sportiva della squadra.

Il settlement agreement e le sue implicazioni

Il settlement agreement, firmato il 31 agosto 2022, è nato da un accordo tra la Roma e l’Uefa, dopo che il club ha violato le regole del fair play finanziario.

Non è solo una questione burocratica: parliamo di un aspetto cruciale che ha ripercussioni dirette sulla gestione delle risorse. Pensate che, a causa della pandemia, il club si è trovato a dover affrontare sfide insormontabili, portando l’Uefa a proporre accordi per garantire una gestione più sostenibile. Ma cosa significa esattamente? Significa che per il periodo 2022-2025, la Roma deve rispettare target finanziari ben precisi, con l’obiettivo di tornare in regola entro la stagione 2025-26. E chi non rispetta questi target? Le sanzioni possono essere pesanti, con multe e restrizioni che mettono a rischio la competitività della squadra.

Le sanzioni ricevute e la loro gestione

Fino ad oggi, la Roma ha affrontato sanzioni pecuniarie, ma ha avuto la fortuna di evitare penalizzazioni sportive. Nella stagione 2022-23, ha pagato una multa di 2 milioni di euro, e si prevede un’altra sanzione di 3 milioni per l’esercizio 2023-24. Ma non è finita qui: è stato accantonato un ulteriore importo di 3,5 milioni come misura precauzionale per eventuali future penalità. Insomma, la Roma è in una corsa contro il tempo e il raggiungimento degli obiettivi finanziari è essenziale. Attualmente, il club è vicino ai target fissati per il 2024-25, ma per raggiungere quel traguardo è fondamentale chiudere operazioni di mercato favorevoli, come le cessioni di giocatori. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.

Strategie per il risanamento finanziario

Il presidente Friedkin ha già annunciato che interverrà con risorse proprie per coprire il disavanzo, ma è importante sottolineare che l’Uefa richiede che gli azionisti contribuiscano a coprire le perdite. La nuova regolamentazione del fair play finanziario, conosciuta come “football earning rule”, stabilisce che un club può spendere solo ciò che incassa, con tolleranze limitate per eventuali deficit. Ecco dove si fa sul serio: la Roma si è impegnata a mantenere un deficit massimo aggregato di 60 milioni per le stagioni 2023-24 e 2024-25. L’obiettivo finale? Rispettare le normative UEFA entro il 2026, chiudendo così favorevolmente il settlement agreement. Questo richiederà una gestione attenta delle cessioni e un contenimento dei costi, senza compromettere la competitività della squadra. Non dimentichiamo che i successi sportivi sono essenziali per il risanamento economico.

In sintesi, la situazione della Roma è complessa ma in continua evoluzione. Il club lavora per migliorare le proprie finanze e soddisfare le richieste dell’Uefa, puntando a una gestione sana e sostenibile nel lungo termine. Chi non è curioso di vedere come si svolgerà questa storia nei prossimi mesi?

Scritto da Sraff

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