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La stagione 2025/2026 del Nola Calcio si apre con un intervento deciso del presidente Giuseppe Langella, che ha tracciato le ambizioni e le sfide che la squadra si trova ad affrontare. Con la recente conclusione della Festa dei Gigli, Langella ha annunciato la rinascita della società, ora denominata Nola Calcio 1925, dopo aver preso il posto della Puteolana Flegrea.
Ma cosa significa davvero questa transizione? Non è solo un cambio di nome, ma un’occasione concreta per ridare lustro all’orgoglio calcistico della comunità locale.
Leadership e strategia tecnica
Il nuovo allenatore Domenico Giampà, un tecnico con una solida esperienza e carisma, è stato scelto per guidare la squadra.
Langella ha sottolineato come Giampà abbia rifiutato offerte dalla Serie C per abbracciare il progetto del Nola, evidenziando la sua preparazione e ambizione: “È un uomo preparato e ambizioso, il suo arrivo è una garanzia per noi e per i tifosi”. Accanto a lui, il direttore generale Daniele Flammia e il direttore sportivo Ciro Raimondo rimangono confermati, creando così una squadra di gestione che punta a una visione a lungo termine. Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che la coerenza nel management è fondamentale per una crescita sostenibile.
Il primo rinforzo ufficiale è l’attaccante Alessio Faella, proveniente dalla Paganese. Langella ha comunicato che circa il 60% dell’organico è già completato e si sta puntando su giovani talenti, molti dei quali provengono dai settori giovanili di Serie A e B. Questa strategia evidenzia un chiaro intento di costruire una squadra competitiva senza ricorrere eccessivamente a prestiti, un approccio che ho visto fallire in troppe occasioni. È fondamentale stabilire una base solida e duratura, piuttosto che rincorrere soluzioni temporanee.
Criticità infrastrutturali e necessità di supporto
Un tema centrale sollevato da Langella riguarda la mancanza di un impianto sportivo adeguato. “Non abbiamo un campo né una sede. Siamo costretti a cercare soluzioni temporanee, ma serve un segnale concreto da parte dell’amministrazione comunale”, ha affermato, evidenziando la necessità di strutture per poter competere efficacemente. Le città circostanti, come Cicciano e Saviano, dispongono di impianti, mentre il Nola si trova in una situazione di svantaggio. Questo è un punto cruciale: senza una casa stabile, è difficile attrarre talenti e costruire un’identità forte per la squadra.
Il ritiro pre-campionato è fissato a Tripalta dal 23 luglio al 13 agosto, un passo necessario per preparare il terreno per la nuova stagione. Tuttavia, la mancanza di un campo di allenamento rende la preparazione complicata e può influenzare negativamente l’intero andamento del campionato. In un contesto come quello attuale, è vitale avere le giuste strutture per garantire un buon inizio di stagione.
Futuro sostenibile e coinvolgimento della comunità
Langella ha anche presentato la campagna abbonamenti, che si apre con il motto “Ricominciamo e ripartiamo”. L’intenzione è chiara: costruire un progetto solido e orientato al futuro, puntando su contratti triennali per i giocatori e cercando di evitare il ricorso a prestiti. “Non vogliamo vivere di prestiti, ma creare valore per il club”, ha ribadito il presidente, sottolineando l’importanza di investire a lungo termine. Ma come può la comunità sostenere questa iniziativa?
Il messaggio finale di Langella è chiaro: “Io investo per Nola, ma serve una casa per questa squadra. Non possiamo competere senza un campo stabile”. Questo appello alla comunità e all’amministrazione locale è fondamentale per garantire che il Nola Calcio possa affrontare le sfide future con dignità e rispetto. La vera forza di una squadra non si misura solo sul campo, ma anche nel supporto che riceve dalla propria gente.