Avrebbe potuto essere la quarta vittoria consecutiva in Lega. Era alla portata della mano, fino a quando Soto Grande non ha espulso Julen con estrema rigore. In seguito, l’Athletic è sparito e non ha voluto la palla. La sfortuna ha fatto il resto.
Il Siviglia, con solo Lukébakio e Ejuke, meritava il punto.
L’Athletic si è disintegrato con un uomo in meno. È scomparso. La squadra ha subito un blackout in modo incomprensibile. Hanno dimenticato di giocare. Il gruppo intero voleva solo che la partita finisse, come se ogni reazione fosse impossibile.
E rimanevano ancora dieci minuti.
La palla era di troppo per loro. E non era una questione fisica, no. Non c’era stanchezza da Roma o altro. Era mentale. Quando il Siviglia ha pareggiato per caso, sotto lo sguardo attento di Lekue, che ha lasciato passare Ejuke, i rossobianchi si sono mossi in avanti e hanno contrattaccato con pericolo. Che sorpresa.
Sulla lavagna, la squadra dovrà scrivere mille volte che un cartellino rosso non equivale a gettare la partita. Infatti, se è l’avversario a restare con un uomo in meno, non ricordo di aver assistito a molte esibizioni rossobianche. Questo è un compito ancora da eseguire.