Nel settembre del 2001, la Real Sociedad si trovò a giocare al Sadar, a Iruñea, contro il Celta, a causa di una sanzione. Il 16 settembre di quell’anno, la squadra non poté disputare il match ad Anoeta, avendo subito una chiusura del proprio stadio per un incidente che coinvolse un lancio di bottiglia su Medina Cantalejo.
Il club txuri urdin organizzò dei bus per i suoi tifosi e circa 14.000 spettatori affollarono lo stadio di Osasuna, assistendo a una partita chiusa sullo 0-0, con l’allenatore Toshack in panchina.
Un evento storico si registrò il 4 ottobre 2008, quando la Real subì una sconfitta inaspettata contro una squadra di giovani del Sevilla, in un Sanchez Pizjuán deserto.
Pukki realizzò il gol decisivo grazie a un errore di Gerardo, portando il Sevilla Atlético a vincere con meno di 1.000 spettatori presenti. Molti dei pochi tifosi che iniziarono a seguire la partita se ne andarono durante l’intervallo, preferendo vedere la squadra di casa in trasferta in televisione.
Pochi giorni prima dell’entrata in vigore dello Stato di Allerta, la Real riuscì a conquistare Ipurua, che era rimasto deserto.
Il 10 marzo 2020 sarà ricordato come la data del primo incontro senza pubblico in Spagna, appena quattro giorni prima della dichiarazione dello Stato di Allerta e dell’interruzione di tutte le attività. È stato uno degli ultimi match europei, insieme alla sfida di Champions tra Liverpool e Atletico. La partita tra Eibar e Real, rinviata a causa dell’incendio in una discarica di Zaldibar, si svolse infine in settimana a Ipurua, con i pochi tifosi che assistevano dal alto delle torri. Un derby atipico, che vide la Real imporsi con il punteggio di 1-2, assicurandosi così il quarto posto in classifica. Da quel momento e per diversi mesi, la squadra giocò inizialmente senza pubblico, per poi affrontare restrizioni, prima di ritornare a piena capienza.
Restrizioni parziali in Croazia
Il gol di Bautista all’92’ regalò la vittoria alla Real sul Rijeka, che aveva consentito l’accesso a più tifosi rispetto a quanto permesso.
Jon Bautista siglò un gol decisivo al 92′ in Croazia, portando la Real alla vittoria sul Rijeka il 22 ottobre 2020, segnando così il ritorno della squadra in Europa. L’incontro risultò complicato per i ragazzi guidati da Imanol, in uno stadio che avrebbe dovuto ospitare al massimo il 30% dei posti disponibili, conformemente alle norme UEFA e alle direttive croate in tempo di pandemia. Tuttavia, il numero di spettatori era significativamente superiore ai 3.000 consentiti, come confermato dai giornalisti presenti. Anche alcuni tifosi della Real, molto entusiasti, erano conteggiabili sulle dita di una mano. Una situazione particolare.
L’esperienza a Torino non fu positiva
Il Manchester United sconfisse la Real con un pesante 0-4 nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League.
Durante la pandemia, la restrizione all’ingresso in Spagna per i voli provenienti dall’Inghilterra portò la Real a giocare in casa, senza pubblico, allo stadio della Juventus per la gara di andata dei sedicesimi contro il Manchester United il 21 febbraio 2021. A ben 1.100 km dalla propria sede. La partita non andò come sperato e il Manchester United travolse la Real con un punteggio di 0-4, approfittando delle ripartenze. Questo risultato rese quasi impossibile il recupero nella competizione europea, a cui la Real ritornava dopo tre anni di assenza.