Míchel Sánchez non ha nascosto la sua delusione per la sorprendente eliminazione della sua squadra contro il Logroñés, avvenuta nella seconda fase della Coppa del Re. In una partita in cui i catalani non sono riusciti a dimostrare la loro superiorità, neppure con un uomo in più e di fronte a un difensore trasformato in portiere, l’allenatore ha riconosciuto le difficoltà del suo team e ha preso su di sé la responsabilità del risultato.
Ha analizzato l’incontro con franchezza: “Quando si affrontano le partite con troppa leggerezza possono accadere cose simili. Non si è vista una differenza di categoria negli scontri diretti. Non siamo riusciti a creare occasioni, lo abbiamo fatto raramente, e attraverso il gioco aereo loro sono entrati in partita.” Ha espresso rammarico per il fatto che, anche con un vantaggio numerico, non sono stati in grado di comandare il gioco: “Non abbiamo effettuato tiri in porta efficaci nemmeno con Pol Arnau tra i pali.
Non siamo riusciti a gestire il possesso palla giocando con un uomo in più, e tutto ciò si è tradotto in tentativi poco sensati da fuori area,” ha affermato. Per il tecnico, il formato ad eliminazione diretta consente simili sorprese, ma ha ammesso che la sua squadra non ha dimostrato di meritare di avanzare. “Questo formato è concepito per permettere che si verifichino situazioni come quella che abbiamo vissuto, ma il nostro rendimento non è stato all’altezza per guadagnare un posto nel turno successivo,” ha insistito, riconoscendo il colpo subito. “In campo non si è notata una differenza di categoria e dobbiamo riflettere sul perché. Non abbiamo espresso il nostro miglior gioco,” ha aggiunto. Infine, ha fatto un’autoanalisi sulla mancanza di concentrazione e sull’assenza di un piano chiaro durante il match: “Quando un avversario gioca al 200% con il pubblico a sostegno, è fondamentale essere concentrati, mentre noi abbiamo agito d’istinto,” ha concluso.