Finalmente ci siamo riusciti. Dopo tre tentativi, la Real ha superato l’Osasuna e si è guadagnata l’accesso alle semifinali del torneo. La splendida tradizione della Real in Coppa, sotto la guida di Imanol, è capace di risvegliare anche i più afflitti, dimostrando che questo gruppo è più vivo che mai nonostante le difficoltà affrontate.
I txuri urdin hanno trionfato con sicurezza e serenità, raggiungendo le semifinali per il secondo anno di fila e per la terza volta con l’oriotarra in panchina. Non poteva andare diversamente in questo quinto anniversario dell’impresa al Bernabéu che ha segnato il cammino verso la gloria.
Proprio quell’anno, l’Osasuna era stato eliminato lungo il percorso. La Coppa suscita entusiasmo nonostante la presenza di avversari temibili. Anoeta ha vissuto una serata indimenticabile con le reti di Barrene e Brais e l’espulsione di Catena che ha semplificato la situazione, ma ci sarà un’occasione ancora più memorabile nel prossimo futuro.
Marín fa il suo ingresso nel ‘undici’
Imanol ha creato sorprese nella formazione iniziale, simile a quella titolare ma con due innovazioni fondamentali e quattro cambi rispetto alla partita di Pamplona. Non ha schierato Óskarsson dal primo minuto, come previsto dopo le dichiarazioni del mister, e nemmeno Sucic o Aramburu. Aritz ha preso il posto di terzino per rafforzare il gioco aereo, mentre Marín è entrato in mezzo al campo per dare energia e aggressività. Aihen ha sostituito Javi López e Brais ha preso il posto di Olasagasti, modifiche comunque anticipate. L’oriotarra ha scelto il ‘tridente Champions’ composto da Kubo, Oyarzabal e Barrene.
Entrambi i team iniziano con energia
Nella cornice di un emozionante quarto di finale di Coppa, con un clima teso tra il pubblico per via del derby e del passato ricco di confronti, era inevitabile che la partita partisse con grande intensità e competitività. All’inizio, la Real ha mostrato un leggero vantaggio nei primi minuti, ma successivamente il controllo è passato ai giocatori in casacca rossa. Il piano di gioco di Moreno ha nuovamente creato problemi alla Real, subendo incessanti cross e palloni alti che mettevano a dura prova la difesa. In una delle prime occasioni, Budimir ha colpito di testa da una punizione laterale, ma ha spedito la palla oltre la traversa. Complessivamente, ci sono state molteplici opportunità, ma senza conclusioni decisive. Inoltre, Imanol ha visto i suoi uomini colti di sorpresa da una situazione di gioco preparata che ha sfiorato il gol con un tiro di Oroz dall’ingresso dell’area. La Real ha risposto con un lancio lungo da rimessa laterale, che Barrene ha quasi convertito in gol all’interno dell’area, e ha creato alcune azioni, anche se Kubo non ha sempre preso la decisione giusta.
Quindici minuti di estasi
Tuttavia, la Real rimproverò all’Osasuna con la propria medicina. Entrò in scena la ‘British Real’, adottando un gioco diretto per sbloccare il punteggio. Un gol strepitoso, degno della Premier League. Tutto ebbe inizio da un altro corner mal eseguito dai realisti, che costrinse Aihen a rinviare all’indietro verso Remiro, sotto il brusio del pubblico. Il portiere lanciò lungo sulla fascia destra, dove Kubo, con la sua intraprendenza giapponese, saltò più in alto di Cruz. Barrene ricevette in posizione favorevole, allungò per Oyarzabal, il quale, con grande astuzia, si girò e restituì il pallone al ‘7’, già dentro l’area. Una triangolazione insolita ma molto efficace. L’esterno di Donostia, affamato di gol, replicate il suo controllo orientato con un’elegante crescita, driblando Iker Muñoz, il quale non lo toccò come Areso a Iruña, riuscendo poi a superare Herrera con un tiro di sinistro che fece esplodere la tifoseria. Un gol di notevole fattura.
Era fondamentale portarsi in vantaggio, ma sarebbe stato ancora meglio raddoppiare. Dopo mezz’ora, la pressione alta che tanto bene ha fatto alla Real si attivò. Oyarzabal mise in crisi Herrera, il quale si complicò la vita e creò un ‘problema’ per Iker Muñoz. Qui si fece avanti il ‘pitbull’ Marín, pronto a mordere e a sfruttare la palla persa. Oyarzabal ricevette e servì Brais, che segnò a porta vuota il 2-0. I giocatori dell’Osasuna chiesero un fallo, ma l’arbitro non fischiò.
Catena penalizza l’Osasuna
Durante la prima frazione di gioco, la Real si è ritrovata con un giocatore in più a causa di un grave errore di Catena, il quale ha colpito Brais con una spinta da dietro a livello del collo. Inizialmente, Melero López non aveva ritenuto l’episodio sufficientemente serio, ma il VAR ha intervenuto, ribaltando la decisione e mostrando il cartellino rosso al difensore ospite. Questo intervento ha avuto un impatto significativo sull’andamento del match.
L’Osasuna ha potuto solo tentare di effettuare cross dalla distanza e approfittare di calci piazzati, cercando anche di indurre l’arbitro a estrarre cartellini rossi per i giocatori della Real, con tentativi che sono apparsi quasi ridicoli, in particolare da parte di Sergio Herrera e Vicente Moreno, in seguito a un contatto piuttosto normale con Oyarzabal, già ammonito. Nonostante gli sforzi, il team navarr o è andato vicino a segnare con un tiro di Oroz dalla distanza. Anche la Real ha avuto l’occasione di chiudere la partita, con un potente tiro da lontano di Oyarzabal e un destro di Kubo che è andato troppo largo.
Uno sguardo a domenica
La Real ha potuto così godersi il match e gestire il vantaggio, mentre si preparava per gli impegni futuri, considerato il faticoso calendario in arrivo. Con grande entusiasmo, Óskarsson ha preso il posto di Oyarzabal, seguito da Sergio Gómez per Barrenetxea. La serata, però, non è stata completamente perfetta poiché Zubeldia ha chiesto il cambio per alcuni problemi fisici. Aramburu ha fatto il suo debutto con la maglia della prima squadra, e il neorinnovat o Olasa è entrato in campo, prima di Becker che ha concluso un fine serata serena e soddisfacente.