La Real Sociedad, colpita da un’altra espulsione precoce a causa di un errore, subisce una pesante sconfitta a Barcellona

Una pesante sconfitta per la Real Sociedad a Montjuic. La squadra ha subito una dura battuta d’arresto contro il Barcellona, costretta a giocare per oltre 80 minuti in dieci dopo l’espulsione di Aritz, avvenuta prematuramente. Questo incontro è sembrato meno impegnativo del solito, considerando le assenze nel roster, ma il calendario è spietato e ogni partita in LaLiga ha il suo peso.

La Real ha cercato di resistere e limitare i danni, affrontando la sfida con coraggio, anche se la sfortuna ha influenzato alcuni momenti della gara. Prepararsi per un’importante fase di eliminazione europea in queste circostanze non è l’ideale. Attualmente, il sesto posto dista solo quattro punti e il quinto potrebbe diventare un’illusione a undici domani.

Per quanto riguarda le formazioni, il Barcellona schierava Szczesny in porta, con Koundé, Araujo (Fort al 76′), Cubarsí (Eric García al 59′), e Gerard Martín in difesa. A centrocampo c’erano Casadó e Pedri (De Jong al 59′), mentre in attacco Lamine, Olmo (Fermín al 71′), Raphinha (Ferrán al 59′) e Lewandowski guidavano la fase offensiva.

La Real Sociedad, d’altra parte, è scesa in campo con Remiro tra i pali, e una difesa composta da Aramburu (Traoré al 64′), Aritz, Zubeldia e Javi López. Il centrocampo era formato da Marín, Zubimendi (Turrientes al 46′) e Olasagasti (Jon Martín al 20′), mentre in attacco Barrenetxea (Mariezkurrena al 46′), Óskarsson (Aihen al 76′) e Sergio Gómez cercavano di creare occasioni.

I gol sono stati segnati da Gerard Martín (26′), Casadó (29′), Araujo (56′) e Lewandowski (60′). L’arbitro Quintero González ha espulso Aritz al 16′ e ha sanzionato entrambi i team con ammonizioni.

Montjuic ha vissuto un’altra giornata difficile.

La Real Sociedad arrivava a Barcellona con diversi giocatori assenti e un po’ di stanchezza, creando aspettative su una formazione molto rimaneggiata. Tuttavia, Imanol decise di schierare quasi tutti i titolari disponibili, effettuando sei sostituzioni rispetto alla sconfitta in Coppa contro il Real Madrid. Di queste, quattro erano necessarie a causa delle assenze di Kubo, Aguerd e Sucic, oltre all’indisponibilità di Oyarzabal, convocato ma non pronto. Imanol lo escludeva nella breve intervista prima della partita su Movistar. Olasagasti fu schierato, ma la sua presenza fu di breve durata, insieme a Marín, Sergio, Óskarsson, Aritz e Javi López, mentre Brais si riposava, come ampiamente previsto.

Aritz rovina il match

La partita si svolse senza particolari emozioni. È un peccato doverlo affermare, considerando che la Real era entrata bene in campo, con un avvio promettente nonostante fosse evidente il potenziale pericoloso del Barcellona ogni volta che potevano sfruttare gli spazi. I giocatori di Imanol si fecero pericolosi in un primo attacco con Sergio Gómez, che segnò dopo una bella manovra sulla sinistra tra Javi López e Barrenetxea, ma entrambi risultarono in fuorigioco e il guardalinee alzò la bandiera non appena il pallone varcò la linea. Remiro rischiò con una pressione di Pedri, mentre Óskarsson, in evidente fuorigioco di cinque metri, colpì il palo in un’occasione a tu per tu. Così si delineò il corso della partita fino a un altro episodio decisivo: una espulsione anticipata a sfavore della Real, un trend ormai preoccupante nelle ultime trasferte, da Roma a Siviglia, e ora a Barcellona.

Nella partita, la Real Sociedad posizionava la sua difesa avanzata fino al centrocampo, quando Lewandowski ha servito un passaggio alla schiena di Aritz per Olmo, che è partito in velocità. Il capitano della Real ha commesso un errore grave atterrandolo, nonostante il culé sia caduto. Era il 16° minuto e la Real mostrava segni di stanchezza, considerando l’imminente match contro il Manchester United. L’arbitro ha espulso il difensore senza esitazioni, nonostante ci fossero ancora ampi spazi da coprire e Javi López fosse in posizione per interrompere l’azione. Va detto, però, che il cartellino rosso è apparso più giustificato rispetto a quello di Zubeldia contro il Betis.

Con la partita compromessa, il Barcellona ha iniziato a imporsi nella zona d’attacco della Real. Imanol ha dovuto inserire Jon Martín al posto di Olasagasti, ma il punteggio di 0-0 non è durato a lungo. Gerard Martín, che aveva precedentemente avuto un tiro alto, ha realizzato un gol con un’immediata volée al 26′, approfittando di un preciso cross di Olmo dopo un’azione brillante di Lamine Yamal, che aveva superato Javi López.

Le difficoltà aumentavano, e il raddoppio dei blaugrana è arrivato nel giro di quattro minuti. Qui la sorte è stata avversa per la Real. Un tiro mal riuscito di Olmo, su un calcio d’angolo, ha colpito Casadó involontariamente, ed è stato proprio il suo intervento a deviare la palla nella porta di Remiro, chiudendo di fatto i giochi prima della mezz’ora. Entrambi i marcatori del Barcellona, tra l’altro, hanno segnato per la prima volta. Da quel momento in poi, è stata una continua pressione da parte dei padroni di casa, mentre la Real cercava disperatamente il riposo. Pedri ha tentato la fortuna dal limite dell’area, ma Remiro ha deviato in calcio d’angolo.

Con lo sguardo rivolto al match di giovedì.

La sconfitta era già certa e ridurre il lavoro per decreto sembrava futile. Imanol si concentrò sul giovedì e sulle prossime partite di campionato. Nella pausa, sostituì Zubimendi e Barrenetxea inserendo Turrientes e facendo debuttare in Liga il giovane attaccante Arkaitz Mariezkurrena, nato nel 2005 ad Astigarraga. Entrambi furono discretamente efficaci, ma il Barcellona continuò ad ampliare il proprio vantaggio. Pedri colpì il palo, mentre Araujo segnò il terzo gol di testa dopo una parata di Remiro su Lewandowski su un calcio d’angolo. Il polacco realizzò poi il quarto gol con un tiro simile a quello di Casadó, questa volta con maggiore determinazione. La notizia migliore della giornata fu il rientro lampo di Traoré, tornato in campo dopo sei mesi di convalescenza a causa di un infortunio ai legamenti. Giocò per trenta minuti, permettendo così a Aramburu di riposare. Aihen completò i cambi schierando una doppia linea difensiva. Il Barcellona abbassò il ritmo, consentendo alla Real di limitare al minimo lo sforzo.

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