Jon Martín, una notizia positiva per la Real, è ormai una certezza

La Real Sociedad si avvicina alla fase finale della stagione 2024-2025 in condizioni che rasentano la crisi profonda. La situazione è ancor più critica dopo un derby basco ad Anoeta, privo di emozioni e di reti, che ha fruttato un solo punto, forse utile per la qualificazione europea, ma che al momento sembra valere poco, quasi nulla.

La sensazione è che le cose non stiano andando bene all’interno del club. Roberto Olabe e Imanol Alguacil hanno già comunicato la loro intenzione di lasciare a fine stagione e si iniziano a percepire altre uscite dolorose. La formazione attuale non si avvicina minimamente a quella del passato e il gioco manca di vivacità, mentre i risultati tardano ad arrivare.

Il tempo scorre veloce e le possibilità di accedere all’Europa, attese più a lungo del previsto, si fanno sempre più sfuggenti. Certamente la situazione è difficile, ma non mancano le note positive.

C’è infatti una buona notizia che sta emergendo, forse l’unico aspetto incoraggiante al momento. Jon Martín ha fatto capire chiaramente di essere pronto non solo a partecipare, ma anche a contribuire in modo significativo alla difesa in modo costante. Non si tratta di una semplice promessa, ma di una realtà concreta. I giovani provenienti dal settore giovanile stanno vivendo un momento critico, come si suol dire, e il difensore diciannovenne di Lasarte incarna perfettamente questo concetto. Quando la Real si trovava in un momento di difficoltà e c’era bisogno di un segnale di cambiamento, lui ha risposto presente senza alcun timore. E non è stata una sfida semplice.

Dominante nel gioco aereo.

Contro l’Athletic, il giovane difensore si è distinto come il migliore in campo, grazie a un’ottima prestazione in un contesto non facile e senza l’aiuto di compagni più esperti in difficoltà. Inoltre, ha salvato il pareggio all’89° con un intervento difensivo di altissimo livello, riuscendo a strappare la palla a Berenguer mentre quest’ultimo si avventurava verso la porta di Remiro. L’azione ha lasciato il pubblico a bocca aperta, consacrandolo. Ha effettuato quattro rinvii, un’intercettazione e ha completato l’88% dei passaggi, riuscendo in tre su quattro passaggi lunghi, mentre un colpo di testa è finito alto. Soprattutto, ha dominato i duelli aerei allo stadio di Anoeta. È sotto i radar di Aena. Ha vinto tutti gli otto duelli aerei che ha affrontato, un numero pari a quello ottenuto dagli altri cinque difensori messi insieme. Questo non è un fenomeno recente: contro il Mallorca ha vinto 11 su 11, contro l’Alavés 9 su 12 e contro Las Palmas, entrato in gioco all’ultimo minuto, ha conquistato cinque duelli su sei. Complessivamente, in questa serie di cinque partite, ha totalizzato 35 duelli aerei vinti su 41.

Impareggiabile nel gioco aereo

Non si tratta solo di statistiche, ma anche di sensazioni estremamente positive. La sua presenza ha contribuito a garantire che la Real riuscisse a mantenere la porta inviolata dopo 12 partite consecutive con gol subiti. È quasi riuscito anche a Vitoria, dove un solo corner mal gestito ha ostacolato i suoi sforzi. La Real è più solida con lui in campo, recuperando terreno grazie alle palle contese che prima vinceva Merino e ora riesce a conquistare lui. Ha un’uscita palla molto pulita e mostra capacità e falcata per affrontare e recuperare in fase difensiva.

Sempre disponibile, trascorre molto tempo in panchina.

Molti tifosi che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo meglio si chiedono ora perché non abbia giocato di più in precedenza. Infatti, nella sua stagione iniziale, il suo impiego è stato limitato a partite in cui si è reso necessario un ampio turnover o in situazioni d’emergenza. Fino a questo recente periodo, aveva collezionato solo dieci presenze, di cui appena tre come titolare. Nonostante fosse a disposizione per l’intera stagione e alcuni dei suoi compagni di difesa non stessero brillando, ora ha completato quattro partite consecutive e ha accumulato 66 minuti in campo nelle Isole Canarie. Con il match di domenica, ha superato i 1.000 minuti di gioco (1.065). Ha giocato solo più di Marrero, Traoré, Zakharyan, Odriozola, i giovani promettenti e i tre che sono stati ceduti in prestito a gennaio.

Un futuro radioso

Sta dimostrando che, contrariamente a quanto si potesse pensare, è pronto per un posto da titolare. Questo rappresenta una grande notizia per Imanol, per la Real e per Sergio Francisco, il quale ha già avuto modo di apprezzarlo nella scorsa stagione. Nella prossima, i due si ritroveranno e l’attuale ‘31’ della squadra potrebbe raggiungere un nuovo livello di importanza, specialmente con l’uscita di Aguerd. È una vera e propria gemma di Zubieta e una fase di transizione rappresenta un’opportunità perfetta per fargli guadagnare tempo e esperienza, proprio come accaduto con altri giocatori provenienti dal vivaio in passato. Sarà interessante vedere se il club cercherà un rinforzo sul mercato, ma sia che arrivi qualcuno o meno, il suo futuro sembra essere da titolare, piuttosto che da riserva. Resterà un centrale per un bel po’.

Prima volta da titolare con Aguerd.

Il derby ha segnato, tra le altre cose, la prima presenza contemporanea di Jon Martín e Nayef Aguerd. Il difensore marocchino stava rientrando da un infortunio e ha subito preso il posto di Pacheco, ma Imanol ha deciso di mantenere Jon Martín in campo. Quest’ultimo, difensore sinistro, ha rappresentato un elemento fondamentale nella retroguardia della squadra, anche se nel 2025 la sua prestazione è calata, avendo condiviso il campo con il giovane Jon Martín solo in tre circostanze, formando una coppia molto valida. Nel match contro l’Anderlecht, Aguerd è entrato come sostituto per affiancare Martín, in una situazione inversa durante la gara con il PAOK (entrambi durante l’intervallo), e infine nel confronto con il Betis, dove Jon Martín è subentrato al 59’. Sarà interessante osservare se Imanol continuerà a schierare questa coppia nelle ultime quattro partite o se deciderà di cambiarla con il rientro di Zubeldia.

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