Retrocessione del UD Las Palmas nel 2025: i numeri che hanno portato i gialli in Serie B

La stagione 2024/25 verrà ricordata nella storia della UD Las Palmas come un esempio emblematico di come una performance inizialmente promettente si sia trasformata in una caduta inarrestabile. Con soli 32 punti accumulati dopo 38 partite, la squadra delle Canarie si è trovata bloccata al 19° posto in classifica, retrocedendo in Segunda División, vittima della propria dinamica negativa e di un calo di rendimento che neppure gli aggiustamenti tattici o il mercato invernale sono riusciti a risolvere.

Il centrocampista tinerfeño Alberto Moleiro ha accumulato il maggior numero di minuti in campo, con un totale di 2.727 in 35 partite, di cui 32 da titolare. La sua presenza è stata costante nel centrocampo giallo, diventando un punto di riferimento nella distribuzione e nella creatività, contribuendo anche con sei reti, un apporto offensivo degno di nota per il suo ruolo.

A seguire, la lista dei giocatori con più minuti è stata completata da Javi Muñoz (2.590), Álex Suárez (2.468), McKenna (2.467) e Mika Mármol (2.398), formando il gruppo più utilizzato dagli allenatori in un undici titolare che, tuttavia, non è riuscito a invertire il trend negativo della squadra. In termini di attacco, il miglior marcatore della rosa è stato l’attaccante portoghese Fabio Silva, che ha segnato 10 gol tra Liga e Coppa. A seguire, Sandro Ramírez con 9 reti e lo stesso Moleiro con 6. Anche McBurnie (5), Jaime Mata (4) e i difensori Álex Muñoz e Manu Fuster (entrambi con 3) hanno dato un contributo al totale di 40 gol segnati.

Il confronto tra i 61 gol subiti e l’attacco evidenzia un deficit di -21, suggerendo un disallineamento significativo tra l’offensiva e la difesa.

Analizzando le prestazioni della squadra suddivise in semestri, emerge un cambiamento significativo: nelle prime 19 partite, Las Palmas ha totalizzato 17 punti (0,89 punti di media a partita), mentre nei successivi 19 ha raccolto solo 15 punti, con una media di 0,78. Questo indica una chiara tendenza al calo. Il team non è riuscito a invertire il trend negativo, stabilendosi invece su livelli di prestazione insoddisfacenti, incapace di accumulare una media di punti sufficiente per rimanere nella categoria, generalmente intorno ai 40 punti.

Per quanto concerne le assistenze, il miglior fornito di passaggi decisivi è stato il calciatore scozzese Oli McBurnie, con 6 assist. Seguono Fabio Silva, Sandro, Javi Muñoz, Kirian Rodríguez e Campaña, ciascuno con 3 assistenze, mentre Viti Rozada ha messo a segno 2 passaggi vincenti. Questi dati indicano una distribuzione equilibrata nella creazione di opportunità, ma la mancanza di un giocatore specifico per il passaggio finale potrebbe aver limitato il numero di chiare possibilità di segnare a partita.

In porta, sono stati impiegati due portieri. Jasper Cillessen ha giocato come titolare in 27 occasioni, accumulando 2.337 minuti, prima di essere sostituito da Dinko Horkas, che ha collezionato 17 presenze. Con 61 gol subiti, la squadra ha subito una media di 1,6 gol a partita, il che implica la necessità di segnare almeno due gol a gara per puntare alla vittoria.

La stagione calcistica 2024/25 per la UD Las Palmas si è rivelata negativa, con una squadra che ha segnato mediamente solo 1,05 gol a partita. Durante questo periodo, la cantera ha avuto un ruolo significativo, dando opportunità a giovani talenti come Abou Bassinga, Sergio Viera, Diego Martín, Arturo Rodríguez e Josito González, che hanno esordito in prima divisione, sebbene con pochi minuti di gioco. Altri giovani come Killane, Nicolau, Víctor Puig, Israel Mora, Elías Romero e Sergio Ruiz sono stati convocati in diverse occasioni senza però mai scendere in campo. Questo suggerisce un’intenzione di integrare gradualmente i giocatori della cantera nel progetto della prima squadra, una strategia che potrebbe acquistare maggiore importanza in Segunda División.

Dal punto di vista collettivo, la squadra ha ottenuto solo 8 vittorie, a fronte di 8 pareggi e ben 22 sconfitte, portando il tasso di successi a un deludente 21%, decisamente insufficiente per perseguire l’obiettivo della permanenza. Nonostante la presenza di 16 giocatori con oltre 1.000 minuti giocati, che indica una certa stabilità nelle scelte di formazione, non si sono create le affinità necessarie per sviluppare un’identità competitiva forte. In sintesi, la stagione è stata segnata da un evidente declino nelle prestazioni, evidenziato da un aumento del carico fisico e mentale, accompagnato da una diminuzione nell’efficacia dell’attacco, nella solidità della difesa e nella reattività della squadra.

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