La UEFA ha retrocesso il Crystal Palace nella terza serie, la Conference League, a causa dei legami di proprietà con il club francese Lione, controllato dall’imprenditore americano John Textor.
Textor detiene una quota di minoranza del 43% nel Palace, che, pur consentendogli solo un’influenza limitata nelle decisioni, confligge con le normative UEFA riguardanti la proprietà di più club, create per garantire l’integrità delle competizioni.
L’organo di finanza dei club UEFA ha confermato che il Lione è stato ammesso alla seconda divisione, l’Europa League, come sostituzione.
Questa decisione arriva dopo che il Lione ha evitato, nei giorni scorsi, la retrocessione in seconda divisione francese.
L’annuncio di UEFA ha gettato un’ombra su un momento storico per il club del sud di Londra, che ha raggiunto per la prima volta le competizioni europee grazie alla vittoria nella finale di FA Cup contro il Manchester City.
Il Palace ha la possibilità di contestare la decisione della UEFA presso il Tribunale Arbitrale dello Sport. Un’udienza urgente dovrebbe svolgersi entro circa un mese prima dei playoff di qualificazione della Conference League.
Textor è diventato una figura controversa nel panorama calcistico internazionale, avendo anche il Botafogo in Brasile e il Molenbeek in Belgio, ed è stato associato a un tentativo fallito di acquisire l’Everton.
Con questa situazione, il Nottingham Forest potrebbe ora trovare spazio in Europa League, guadagnando potenzialmente 20 milioni di euro (o dollari) in premi UEFA.
Anche il Forest deve affrontare sfide legate alla multiproprietà, dato che Evangelis Marinakis possiede anche l’Olympiakos, campione di Grecia, che parteciperà alla Champions League.