Chi è Sara Khadem? Tutto sulla scacchista professionista

La carriera della scacchista ribelle che sfida il regime di Khamenei

I campioni di ogni sport a loro modo, hanno la possibilità di fare la storia. Grazie alla grande visibilità, e la stima degli appassionati i messaggi che gli sportivi possono mandare sono da sempre potenti ed efficaci quando sposano delle battaglie ideologiche.

In questo caso a fare la storia è stata Sarasadat Khademalsharieh, o più semplicemente Sara Khadem, scacchista iraniana che ha disputato i campionati del Mondo ad Almaty in Kazakistan senza velo, una forte rivendicazioni dei propri diritti della campionessa venticinquenne, che già due anni fa era stata interdetta dal paese per aver rifiutato lo hijab.

Chi è Sara Khadem

Come molti altri giocatori, Sara scopre la passione per gli scacchi fin da molto piccola, per tuffarcisi dentro fin da subito. A 8 anni la prima partita di scacchi, e soli quattro anni dopo, nel 2008, vince i campionati del mondo Under 12. Quattordici anni dopo, il 27 dicembre del 2022, invece ha gareggiato per l’Iran Chess team, rappresentando il proprio Paese ma sfidando apertamente la legge della Sharia imposta dal regime teocratico di Khamenei.

La carriera di Sara inizia precocemente, dopo le due vittorie di fila delle competizioni mondiali giovanili, nel 2012 a soli 16 anni partecipa alle Olimpiadi di Istanbul con la nazionale iraniana come seconda scacchiera ottenendo 6 punti su 10 ed il nono posto di squadra. Nell’edizione successiva a Tromso ottiene 7 punti su 10 sfiorando la medaglia individuale (quarta classificata sulle seconde scacchiere). Nell’ottobre 2014 si classifica seconda al Mondiale juniores di Pune, superata di un punto e mezzo dalla Gorjačkina. A Baku 2016 firma la sua terza partecipazione, e la sua prima edizione come prima scacchiera: conquista 7,5 punti su 10 ed un ottavo posto personale, undicesimo di squadra.

Una brutta battuta d’arresto arriva per Sara nel 2017: in febbraio viene organizzato il Mondiale femminile con formato knock-out a Teheran, sua città natale. La campionessa però in casa cade clamorosamente: eliminata al primo turno dalla georgiana Sopiko Guramishvili.
Durante la sua quarta olimpiade a Batumi fa 8,5 punti su 11, utili per conseguire l’ottavo posto individuale, ma la squadra arriverà quattordicesima. La consolazione arriverà a dicembre 2018 a San Pietroburgo grazie alla vittoria di due argenti: secondo posto al Mondiale rapid femminile ed al Mondiale blitz femminile. Nel 2020 invece prende parte alla FIDE Online Chess Olympiad come terza scacchiera, ottenendo 7 punti su 8 ed arrivando al quarto posto nel girone, ma la sua squadra verrà eliminata al primo turno.

Al momento risulta al numero 804 nel ranking internazionale, mentre è quattordicesima nella top 100 Women.

Le altre donne contro il regime

Sara Khadem non è certo la sola sportiva che si è opposta al regime degli ultimi anni, prima di lei molte hanno rifiutato lo hijab, tra loro Elnzaz Rekabi, atleta di arrampicata che a Seul decise di gareggiare senza velo (affermando successivamente di non averlo fatto intenzionalmente), che come conseguenza si è trovata la casa bruciata. Altri problemi ha avuto la pattinatrice di velocità Niloufar Mardani, che durante una premiazione ha indossato abiti neri con scritto “Iran”, ma ha infranto la legge non coprendosi la testa con il velo. Questi casi più famosi vanno ovviamente aggiunti a tutte le donne che nelle città di tutto l’Iran stanno manifestando in questi mesi contro il regime teocratico.

Scritto da Gabriele Vecchia
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