Il lancio del martello: storia e regolamento

La storia del lancio del martello, lo sport di Entrico VIII d'Inghilterra

Il lancio del martello è una delle specialità dell’atletica leggera, sport dall’origine molto antica che ai giorni nostri è rappresentato solo da una nicchia di sportivi, ma non per questo ha meno fascino. Forse più di tutti gli sport olimpici, il lancio del martello è abbinato alla forza, come altri sport di lancio, unita però al dinamismo, per lanciare il più lontano possibile il martello.

La storia del lancio del martello

Il lancio del martello è uno sport molto antico, sebbene vi siano altri sport da lancio, non vi è traccia di questa specialità durante le Olimpiadi dei Greci. La paternità del lancio del martello è invece attribuita ai Celti, nella cui mitologia appare Ulster, un guerriero che faceva miracoli nella rotazione di un’arma composta da un raggio di ruota alla cui estremità era fissata una pietra.

La ruota venne ben presto sostituita da un martello vero e proprio, e la pratica venne continuata nei secoli successivi durante e oltre il Medioevo. In Inghilterra la sua popolarità divenne tale in un certo momento della sua storia, che ne era appassionato, nonché eccellente atleta, anche Enrico VIII d’Inghilterra, così come potevano esserlo le comunità dei villaggi. Grazie all’importanza nella cultura irlandese, il lancio del martello si diffuse parallelamente anche negli Stati Uniti nel XIX° secolo, cosa che impose nel 1876 di regolamentare la disciplina: venne dunque deciso il peso e la, lunghezza del martello, oltre al diametro del cerchio di lancio. A sostituire il manico di legno del martello un filo d’acciaio di 1,22 m.

Il lancio del martello fa parte delle discipline olimpiche dal 1900 come specialità unicamente maschile, dalle Olimpiadi di Sydney nel 2000 è stato introdotto anche il lancio del martello femminile.

Le regole del lancio del martello

Il lancio del martello ha delle regole simili a quelle degli altri sport da lancio: gli atleti hanno a disposizione un certo numero di lanci per fare la migliore performance possibile, che sarà quella valutata per la classifica finale. Come per gli altri sport, vince l’atleta che ha fatto il lancio valido più lungo.

Dal 1876 lo sport è stato regolamentato da precise norme, per essere accettato in gara il martello deve essere conforme alle specifiche della World Athletics. Il martello è formato da 3 parti: testa metallica di forma forma perfettamente sferica, un cavo usato per far girare la sfera costituito da un filo d’acciaio ed una impugnatura. Il peso del martello per gli uomini deve essere compreso tra 7,260 kg e 2,285 kg, il diametro della sfera tra 11 e 13 cm e la distanza tra testa ed impugnatura deve stare tra i 117,5 cm e i 121,5 cm.

Drasticamente ridotte le misure per le donne: il peso del martello deve essere compreso tra 4 e 4,025 kg, il diametro della testa tra 9,5 e 11 cm, mentre la distanza tra testa ed impugnatura deve essere tra 116 cm e 119,5 cm.

Il diametro della pedana circolare entro cui l’atleta esegue l’intera prova è di 1,132 m, con una gabbia a forma di U a circondare tutti i lati salvo quello d’uscita per evitare incidenti.

Durante il lancio l’atleta compie 3 o 4 rotazioni con il martello sopra la propria testa, dopodiché gira su sé stesso scagliando il martello. Il lancio viene giudicato come valido quando l’attrezzo cade entro i margini interni delle linee bianche che delimitano il settore valido per la caduta. Ultima condizione, l’atleta deve uscire dalla metà posteriore della pedana.

Scritto da Gabriele Vecchia
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