Addio Cristiano Ronaldo, Sacchi: “Cessione dolorosa”

"I dirigenti e l'allenatore dovranno lavorare perché non rimanga il segno".

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha commentato l’addio di Cristiano Ronaldo alla Juventus: “La serie A perde un grandissimo solista, forse il migliore. Però il calcio è uno sport che si fa in undici, conta il collettivo. Il singolo non può vincere se non ha l’aiuto degli altri.

Maradona è stato il più grande, siete d’accordo? Bene, ha mai vinto la Coppa dei Campioni? No”.

“Il singolo ha bisogno della squadra più di quanto la squadra abbia bisogno del singolo. Ronaldo era stato acquistato per conquistare la Champions League, ma la Juve non l’ha conquistata.

E sapete perché? Quel trofeo lo vinci se hai una squadra nella quale i singoli sono perfettamente integrati e disposti a sacrificarsi per gli altri. Sennò vai fuori ai quarti o agli ottavi…”.

“Mi viene in mente che poteva arrivarci prima, nel nostro campionato. Nel 2003 ero direttore tecnico del Parma, offrimmo 12 milioni allo Sporting Lisbona, ma poi arrivò il Manchester United che ne tirò fuori 16 o 17 e vinse l’asta. Comunque, alla Juve Ronaldo ha fatto bene, ha segnato tantissimo. Lui, quando vede la porta, è un fenomeno. Gioca per quello. Se gli capita un’occasione, ti fa due gol. Però è un giocatore per squadre che non puntano su una manovra collettiva”.

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