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Perché i calciatori si ammalano di SLA?

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Il rapporto tra la pratica dell’attività sportiva di calciatore e l’insorgenza della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è da anni molto stretto, infatti il caso più noto di calciatore colpito da questa malattia è quello di Stefano Borgonovo. In questo articolo vi proviamo a spiegare il perché di questa correlazione così significativa.

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Calciatori SLA: che cos’è questa malattia

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che va a colpire i motoneuroni del Sistema Nervoso Centrale, con i malati che con il progredire della malattia vanno a perdere la capacità di compiere gesti innati come camminare, deglutire, parlare e respirare.

Si tratta di una malattia che va a colpire le persone che non hanno giocato a calcio a livello professionale in età avanzata, l’insorgenza della malattia di solito si manifesta intorno ai 65 anni.

Di contro i calciatori vengono colpiti dalla SLA in età molto più giovane, solitamente al termine della propria carriera agonistica.

Questo fatto, evidenziato anche da ricerche scientifiche preoccupa molto sia gli appassionati che la stessa categoria in quanto si tratta davvero di una situazione unica ed il fatto che solo questo tipo di sportivi venga colpito in età così giovane fa porre dei naturali dubbi sulle cause.

Calciatori SLA: perché proprio loro ad essere colpiti?

Il vero motivo per cui è la categoria dei calciatori la più colpita, all’interno del panorama degli sport professionistici non si è ancora trovato e ricerche per trovare una risposta sono ancora in corso.

Si sospetta ci possa essere una correlazione tra i ritmi elevati di gioco, da intendersi come partite disputate, che sono maggiori tra i professionisti di Serie A rispetto a quelli che militano in categorie inferiori.

Una delle ricerche più importanti su questa tematica è stata quella effettuata dall’istituto Mario Negri di Milano, partendo dai nomi dei calciatori presenti sulle figurine Panini dalla stagione 1959-60 sino alla stagione 1999-2000 che sono stati seguiti dall’istituto sino al 2018.

Su 23.875 calciatori oggetto di studio, 32 sono risultati malati di SLA e seguiti dall’ istituto, di questi 32 14 sono centrocampisti, 6 attaccanti, 9 difensori e 3 portieri.

Colpisce il fatto che i centrocampisti siano i più colpiti, addirittura più del doppio degli attaccanti e che anche il numero dei difensori sia il secondo maggiore.

Si possono fare molte supposizioni su questi dati, anche se è risaputo che i casi più importanti abbiano riguardato per la maggior parte i centrocampisti rispetto ad altri ruoli, non vi sono però ancora le reali motivazioni dietro al perché di questa precoce insorgenza della malattia.

Il caso di Stefano Borgonovo, che di ruolo era attaccante, ha posto interesse sulla questione nei giocatori all’epoca impegnati a livello professionale in Serie A che hanno manifestato la consapevolezza del fatto che molti loro colleghi si siano prima ammalati e successivamente deceduti di SLA.

La stessa Associazione Italiana Calciatori si è detta favorevole alla collaborazione con l’Istituto Negri al fine di realizzare iniziative che possano aiutare i ricercatori a trovare la causa di questo legame.

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