Perché la squadra di calcio di Bergamo si chiama Atalanta?

Perché la squadra di calcio di Bergamo si chiama Atalanta, la storia dietro al nome.

L’Atalanta Bergamo Calcio è da svariati anni un club costantemente presente nella massima lega calcistica italiana ed è anche riuscita a ritagliarsi nelle ultime stagioni un posto nelle massime competizioni europee riuscendo spesso a compiere dei percorsi davvero ottimi. Ecco perché viene chiamata così ed il significato del nome.

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Perché la squadra di calcio di Bergamo si chiama Atalanta?

La squadra di calcio di Bergamo viene chiamata Atalanta in omaggio all’eroina della mitologia greca famosa per la sua maestria nella caccia.

Per questo motivo nel 1907 alla fondazione del club calcistico i fondatori decisero di optare per la sua figura come stemma della società. I tifosi la chiamano “Dea” ma in realtà Atalanta era una figura mortale e quindi non una divinità.

La storia della figura mitologica narra che ella fu una donna molto combattiva capace di uccidere i centauri Ileo e Reco che avevano tentato di violentarla. Fu l’unica donna ad entrare negli Argonauti prendendo parte all’impresa. Un’ altra prova della sua capacità come cacciatrice la diede nella battuta per la cattura del cinghiale Calidonio essendo lei la prima a ferirlo.

Si sposò con Melanione che da innamorato chiese aiuto ad Afrodite per poterla battere in una gara di corsa, Atalanta mangiò tre mele, perdendo la gara ed anche le sue abilità di cacciatrice.

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La sua raffigurazione è presente nel logo

Atalanta è stata raffigurata di profilo nello stemma della squadra bergamasca, lei è di colore bianco su sfondo nerazzurro ovvero i colori societari.

L’Atalanta Calcio ha preso dalla sua icona la perenne voglia di lottare su ogni pallone e per la vittoria in qualunque gara giochi.

E’ uno dei pochi club italiani che hanno la presenza di un volto nel proprio stemma. Questo si deve ai cinque ragazzi – Ferruccio e Giulio Amati, Alessandro Forlini, Giovanni Roberti ed Eugenio Urio – che fondarono la società che essendo studiosi della mitologia scelsero la sua figura come emblema.

Inizialmente i colori della società furono bianconeri per poi diventare nerazzurri nel 1919 alla fine della Prima Guerra Mondiale.

Rimasti con soli 11 giocatori dopo la perdita di una parte della squadra per via del conflitto i giocatori rimasti decisero di spostare uno dei due portieri in avanti, nel ruolo di mediano, mettendo in campo 10 giocatori più il portiere, riproponendo quindi l’undici che conosciamo oggi nelle formazioni calcistiche.

Nel corso della sua storia la società è stata spesso anche in categorie diverse dalla Serie A retrocedendo anche in B ma questi passi indietro non hanno mai scoraggiato la società nel coltivare giovani talenti da inserire nella prima squadra. Infatti il club orobico ha un settore giovanile davvero invidiabile da cui fuoriescono spesso potenziali campioni.

La stabilità di rendimento in A e la sua apparizione nel grande calcio europeo l’ha resa una provinciale matura dimostrando come è possibile creare un bel gioco pur non disponendo dei capitali delle big di Serie A e questo è un grandissimo esempio per il calcio italiano.

Scritto da Filippo Imundi
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