Punti salienti e interrogativi dopo il primo tempo delle semifinali di Champions League
Siamo alla pausa di ciascuna semifinale di Champions League. Ecco cosa abbiamo appreso dai primi incontri e cosa ogni squadra deve fare per garantirsi un posto in finale a Monaco.
Arsenal contro Paris Saint-Germain
PSG conduce con un punteggio complessivo di 1-0
Ritorno: 7 maggio (Parc des Princes)
Aspetto chiave del primo incontro
Il PSG di Luis Enrique si distingue nettamente da qualsiasi altra formazione vista nell’era qatariota.
C’è un totale coinvolgimento da parte di ogni giocatore e una dedizione sincera nel pressare l’avversario. I giocatori più talentuosi in campo si impegnano intensamente anche senza palla e attaccano gli spazi con passione. La squadra non è più solo un insieme di singoli, ma un’unità coesa con una propria identità e uno spirito altruistico che le precedenti gestioni non erano riuscite a ottenere dai tanti fuoriclasse che hanno calcato il suolo del Parc des Princes.
Ousmane Dembele, autore del gol decisivo al quarto minuto, ha toccato il pallone solo 30 volte, poiché si è dedicato a seguire i movimenti degli avversari in tutto il campo. Desire Doue, un talento emergente di 19 anni, ha creato situazioni pericolose e ha dimostrato grande attivismo sia nella metà campo del PSG che in quella dell’Arsenal. Joao Neves e Fabian Ruiz hanno saputo destreggiarsi in situazioni complicate, fungendo da guardiani di centrocampo.
Quando il PSG ha possesso palla, mostra una notevole sicurezza. Ha spesso superato il pressing dell’Arsenal con facilità, dimostrando fiducia nella propria capacità di gioco palla al piede e di trovare soluzioni in tempo reale. Hanno effettuato 26 passaggi prima del gol di Dembele. Questo è il segno del loro sistema finalmente attivo, mentre per molto tempo non avevano un vero e proprio schema di gioco.
L’Arsenal ha fatto del suo meglio per contrastare l’intenso tentativo del PSG di riconquistare il pallone, ma la squadra ha evidentemente risentito dell’assenza di Thomas Partey, il mediano resistente alla pressione che è stato squalificato per accumulo di ammonizioni. La presenza di Partey avrebbe semplificato notevolmente il compito dei Gunners nel dirigere il gioco. Inoltre, si è sentita la mancanza di un giocatore come Kai Havertz, l’attaccante capace di creare spazi e di agire come valvola di sfogo nei momenti di difficoltà. Sebbene Partey sia previsto per il ritorno nella prossima partita, Havertz non sarà disponibile poiché è infortunato. Sarà Mikel Merino a dover adattarsi nuovamente per gestire meglio il possesso, un compito che Leandro Trossard non è riuscito a svolgere in modo efficace.
Una delle domande principali in vista del ritorno è se l’Arsenal riuscirà a sbloccare la situazione. Nonostante abbiano avuto alcune opportunità chiave all’Emirates, costringendo Gianluigi Donnarumma a due parate eccezionali, i Gunners sono apparsi lenti nella metà campo avversaria. Spesso, l’Arsenal cercava il passaggio perfetto, dimenticando di tirare in porta, risultando in molte giocate orizzontali.
Bukayo Saka e Gabriel Martinelli hanno perso lucidità e velocità dopo aver creato gravi difficoltà alla difesa del PSG nei primi 45 minuti. Trossard, che ha ricoperto il ruolo di centravanti, ha toccato il pallone solo quattro volte in area di rigore. Aggiungiamo che anche i calci da fermo non sono stati sfruttati al meglio – una delle specialità della casa.
È importante riconoscere i meriti della difesa del PSG e di Neves, il cui tempismo nei contrasti ha interrotto diverse azioni promettenti dell’Arsenal. Tuttavia, la squadra di Londra deve trovare una soluzione per il proprio gioco inefficace e prendere in mano la partita.
Per quanto riguarda il match tra Barcellona e Inter di Milano, la situazione è in parità, 3-3 nel totale degli incontri. Il ritorno si giocherà il 6 maggio allo stadio San Siro.
Lo scontro tra queste due squadre rappresenta perfettamente l’idea che stili diversi creano conflitti. Da una parte c’è il Barcellona, giovane e pieno di talento, che si presentava alla partita di mercoledì con il miglior attacco della competizione. Dall’altra, l’Inter, esperta e pratica nel mercato, schierava una formazione con la media di età più alta in semifinale di Champions League dal 2017, e si faceva notare per avere la difesa più rigida del torneo.
Il Barcellona desiderava avere il controllo del gioco, impostare il ritmo e mantenere la pressione sugli avversari. L’Inter, al contrario, puntava a rimanere compatta, assorbire la pressione e colpire rapidamente in contropiede. Entrambe le squadre hanno raggiunto i loro obiettivi, offrendo una delle migliori partite di questa stagione.
L’Inter si è dimostrata letale, segnando con tutte e tre le conclusioni in porta. Ha sfruttato la propria fisicità per sfruttare i calci piazzati, riuscendo a colpire 15 volte da corner in tutte le competizioni durante l’anno. Denzel Dumfries, autore di entrambi i gol e assist di Marcus Thuram dopo appena 30 secondi, ha messo in difficoltà la linea difensiva alta del Barcellona, rendendo quasi ridicolo il tentativo della squadra di Hansi Flick di mantenere questa strategia. Dumfries, visibilmente impegnato e divertito sulla fascia destra, si è mostrato contrariato quando è stato sostituito.
Il Barcellona, con il 66% di possesso e 19 tiri, ha messo in mostra il suo gioco fluido e le combinazioni affascinanti che lo hanno reso uno dei club più spettacolari da seguire. Ci sono stati momenti di gioco in cui l’Inter sembrava inseguire ombre, mentre Frenkie de Jong e il talentuoso Pedri orchestravano le azioni, superando i centrocampisti avversari e penetrando in area contro una difesa di dieci uomini. Tuttavia, l’inesperienza del Barca è stata punita dall’Inter; rimanere concentrati fin dall’inizio della seconda partita sarebbe stato fondamentale, ma meritano un riconoscimento per aver mantenuto la calma e aver lottato per recuperare contro un avversario che raramente concede vantaggi, figuriamoci due in un’unica gara.
Gran parte del merito va a Lamine Yamal, un giovane di soli 17 anni che mostra già un talento incredibile, quasi incredibile da credere. La sua destrezza con il pallone è incantevole: Federico Dimarco ha faticato non poco per marcarlo, mentre Henrikh Mkhitaryan ha avuto risultati altrettanto deludenti quando ha cercato di raddoppiarlo. Ciò che colpisce di più, però, è come il più giovane in campo sia riuscito a prendere in mano la situazione proprio quando la sua squadra aveva più bisogno di lui, riuscendo a rimettere in partita il Barcellona con un fantastico gol individuale dopo che l’Inter era andata avanti 2-0. Yamal ha sicuramente fatto prendere un colpo al cuore ai tifosi del Barcellona quando, durante il riscaldamento pre-partita, ha accusato un problema all’inguine. Nonostante ciò, ha rappresentato una costante minaccia, colpendo la traversa ben due volte. Ha ora collezionato 100 presenze con la maglia del Barcellona, realizzando 22 reti e fornendo 33 assist. Per chi ne avesse bisogno, è importante sottolineare che tali prestazioni sono fuori dal normale.
“Yamal è un fenomeno che nasce ogni 50 anni”, ha dichiarato Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, al termine della partita. Come si può fermare un talento generazionale? Questo sarà il compito da affrontare in vista del ritorno.
Una delle maggiori domande per il secondo incontro è: quanto velocemente riusciranno a recuperare i vari giocatori infortunate? Robert Lewandowski e Alejandro Balde sono stati assenti nella sfida per il Barcellona, e la loro mancanza si è decisamente fatta sentire. Ferran Torres, che continua a scendere in campo al posto di Lewandowski, ha segnato una rete ma ha anche sprecato almeno un’altra buona occasione. Non è riuscito a trovare spazi aperti, l’unica area in cui riesce meglio di Lewandowski, perché l’Inter aveva un atteggiamento molto difensivo.
La rapidità di Balde è stata sorella necessaria nel ruolo di terzino sinistro, dove Gerard Martin si è trovato frequentemente in difficoltà nel dover fronteggiare Dumfries. La tattica consolidata dell’Inter non è affatto complessa, ma è estremamente efficace. Lautaro Martinez e Thuram collaborano dopo un lungo passaggio in avanti: uno conquista il primo pallone mentre l’altro fa salire un centrocampista, spesso Nicolo Barella, nella manovra. Successivamente, la palla viene rapidamente indirizzata sul lato opposto, dove Dumfries o Dimarco accelerano a seconda della sponda da cui è partita l’azione. È così che l’Inter ha continuato a creare pericoli per il Barcellona, approfittando della linea difensiva alta avversaria.
Il possibile rientro di Balde potrebbe ridurre in parte i problemi, ma anche Jules Kounde, dall’altra parte, è diventato un’incertezza per la partita di ritorno. Inoltre, la situazione riguardante l’infortunio di Martinez potrebbe avere un impatto significativo. Il capitano dell’Inter è uscito dal match di mercoledì a metà gara a causa di un evidente infortunio alla gamba, e Inzaghi ha confermato che la sua presenza per il secondo incontro è in dubbio. Né Mehdi Taremi, che lo ha sostituito, né Marko Arnautovic o Joaquin Correa riescono a replicare il gioco di combinazione intelligente che l’argentino aveva con Thuram. Se non sarà disponibile la prossima settimana, l’attacco dell’Inter risulterà molto più prevedibile.