Il nuovo acquisto del Deportivo Alavés, Pablo Ibáñez, ha rivelato di stare “spingendo” il cugino Hugo Rincón per unirsi a lui nella squadra di Vitoria, sebbene il direttore sportivo del club, Sergio Fernández, abbia precisato che il ruolo di terzino destro ricoperto da Rincón “non è una priorità”.
Il calciatore navarrese, che si è trasferito a Vitoria con un contratto quinquennale, ha sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione di aver apprezzato “la vicinanza”. “Mi hanno trasmesso la serenità di cui avevo bisogno”, ha dichiarato. “Cercavo un progetto a lungo termine per sentirmi tranquillo”, ha aggiunto il centrocampista, che ha ammesso che “non è semplice lasciare Osasuna”, dato che ci ha trascorso la vita intera.
“Se dovevo partire, volevo farlo per un luogo simile a Pamplona e Osasuna, e Vitoria e l’Alavés rappresentano la cosa più vicina”, ha affermato il giovane talento dei rojillos, sottolineando che al Glorioso ha ricevuto considerazione. “Qui mi vogliono”, ha detto. Pablo Ibáñez è in grado di adattarsi a qualsiasi ruolo: “Mi adatto facilmente e dove deciderà il ‘mister’ sarà la scelta migliore”, ha dichiarato il calciatore. Riguardo al suo stile di gioco, ha ritenuto di unire “fisico e tecnica”, pur riconoscendo di lavorare quotidianamente “per migliorare entrambe le cose”. “Mi considero un giocatore completo e voglio continuare a crescere ogni giorno”, ha affermato Ibáñez, che si è mostrato felice dello stile di gioco proposto da Eduardo Coudet, “fatto di intensità e richieste”. Il nuovo babazorro ha anche rivelato di aver ricevuto consigli da Kike García, che gli ha parlato bene della città e della squadra. “Kike è un esempio. Ovunque vada, porta il suo carattere e il desiderio di crescere”, ha sottolineato. Pablo Ibáñez era presente insieme al direttore sportivo del club, Sergio Fernández, che ha elogiato “il suo rendimento e il suo comportamento” con Osasuna, anche quando sapeva di non proseguire con il club.
Il portavoce ha sottolineato che “deve mostrare quale sia il suo valore, sia come persona che come atleta”, definendo il suo arrivo come un “acquisto di altissimo livello”.