Equi Fernández si presenta come un elemento chiave per il centrocampo della Real, pur non essendo un’alternativa a Zubimendi: “Ha un profilo più vicino a quello di un centrocampista offensivo”

La Real Sociedad si appresta a completare quella che potrebbe essere la prima acquisizione dell’estate, la quale si preannuncia come la più significativa in termini di spesa. Ezequiel Fernández, noto come Equi e originario di Buenos Aires (2002), è destinato a potenziare il centrocampo della squadra, offrendo nuove soluzioni a Sergio Francisco, recentemente trasferitosi dall’Al-Qadsiah saudita, dove ha militato per una stagione dopo essere stato un’importante cessione del Boca Juniors nella stagione estiva passata.

Secondo diverse fonti, il club basco sarà costretto a sborsare una somma intorno ai 20 milioni di euro per accogliere il ventiduenne argentino, una cifra che rappresenta quasi un terzo di quanto incasserà per Zubimendi. Pur essendo un centrocampista e considerato una delle principali scommesse del club, molti lo vedono come un possibile erede di Martín Zubimendi, sebbene il suo profilo non corrisponda esattamente.

Potrebbe infatti fungere da soluzione ibrida per colmare il vuoto lasciato da Merino, non ancora occupato, integrando anche alcune delle qualità di Zubimendi. Sebbene il suo valore stimato su Transfermarkt sia di 12 milioni, il club saudita mira a recuperare gran parte dell’investimento effettuato, che ammonta a 19,5 milioni. Si tratta di un centrocampista più orientato alla regia piuttosto che un semplice mediano difensivo.

MD ha effettuato una consultazione con Álex De Llano, esperto di calcio internazionale e del sudamericano, riguardo al profilo di Equi e la sua possibile integrazione nella Real Sociedad. De Llano esprime alcune riserve riguardo alla possibilità che Equi possa rimpiazzare Zubimendi. “Non ha il profilo di Zubimendi, che offre una notevole stabilità nelle posizioni. Il suo ruolo ideale è quello di interno, un giocatore che può disimpegnarsi, scendere a ricevere il pallone, cooperare con il pivot e avanzare. Le sue caratteristiche sono più quelle di un interno dinamico, abile nel passaggio e capace di contribuire sia in fase difensiva che offensiva. È un ottimo passatore. È un giocatore ibrido, capace di ricoprire il ruolo di pivot o interno, ma lo vedo principalmente come un interno organizzatore”, spiega, citando anche il centrocampista del Stuttgart, Stiller. La sua opinione è chiara: “è un ragazzo straordinario”.

In un contesto reale per la squadra di San Sebastián, Equi (pur considerando le differenze e le distanze in termini di abilità) appare più simile a Turrientes piuttosto che a Zubimendi. Si tratta di un atleta che esprime le sue qualità meglio quando gioca al fianco di un compagno che mantiene la posizione, pur avendo la capacità di fungere da pivot. “A Boca ha ricoperto vari ruoli: da trequartista, interno e pivot, ma non lo vedo nella figura di Zubimendi. Le aspettative per un pivot in Europa e nella Real… Urko ha dimostrato di essere tra i migliori nell’Espanyol e il fatto che lui non si sia affermato come pivot nella Real indica le elevate richieste del ruolo. Non riesco a vederlo come l’unico mediano,” afferma De Llano, che considera comunque possibile un’accoppiata con Urko, Turrientes o Gorrotxategi, e in misura minore con Marín o Sucic.

Alto 1,78, non spicca per la sua statura, ma si distingue per la sua abilità nel recupero dei palloni. Ha raggiunto prestazioni notevoli nella Copa Libertadores con il Boca Juniors, dove è stato il miglior recuperatore nei quarti di finale con 15 palloni riconquistati. Le sue doti, insieme alla strategia conservativa del club di non investire su nuovi centrocampisti, suggeriscono che il suo arrivo possa servire a colmare il vuoto lasciato da Merino piuttosto che da Zubimendi, benché De Llano lo consideri diverso dal giocatore navarrese. Secondo lui, Merino ha un approccio più offensivo. Riguardo a Equi, De Llano ha espresso dei dubbi su come possa performare, sottolineando che “se non avrà qualcuno accanto per fare il lavoro sporco, potrebbe non mettersi in luce”. La sua inclusione nella squadra potrebbe risolvere alcune problematiche che la Real ha affrontato nella scorsa stagione, permettendo anche a Sucic di avanzare nel suo ruolo, ma potrebbe fungere da risorsa alternativa per il ‘4’, in caso la scommessa sui giovani non vada come previsto o in situazioni specifiche. Tuttavia, sarà necessario pazientare per verificare se l’accordo si concretizzerà.

Equi Fernández è un prodotto del settore giovanile del prestigioso Boca Juniors. Ha esordito con la prima squadra, ma nel 2022 è stato ceduto in prestito al Tigre per completare la sua formazione, dove ha inciso notevolmente giocando 42 partite. Una volta tornato al Boca, è diventato un elemento imprescindibile per due stagioni, attirando l’attenzione di molti club, ma ha scelto di trasferirsi in Arabia per via di un’offerta economica molto vantaggiosa. Finora, ha accumulato 147 partite da professionista, alternando pressioni elevate come quelle del Boca, dove è fondamentale dimostrare carattere per guadagnarsi l’affetto dei tifosi, a contesti più rilassati come quello arabo, dove gioca in una squadra poco conosciuta che ha visto il suo stadio ospitare più di 10.000 spettatori soltanto in nove occasioni in questa stagione.

Il giovane calciatore argentino ha rappresentato la sua nazione in diverse categorie giovanili, inclusi i tornei sub-17 e sub-23, e ha partecipato alle ultime Olimpiadi, dove ha condiviso esperienza con atleti come Pacheco, Turrientes e Sergio Gómez. Nonostante ciò, il suo esordio con la nazionale maggiore è ancora un obiettivo che spera di raggiungere, soprattutto con il Mondiale all’orizzonte; questo suo desiderio di unirsi alla Real potrebbe influenzare le sue possibilità di guadagnarsi un posto nella squadra di Scaloni.

In Arabia Saudita, ha assunto un ruolo fondamentale nel sorprendente Al-Qadsiah, sotto la guida dell’allenatore spagnolo Míchel. Nonostante sia un club recentemente promosso, ha concluso la stagione in quarta posizione, a sole due lunghezze dalla Champions League, superando club blasonati come Al-Ahli e Al-Shabab, e sfiorando il traguardo finale nella Coppa, che purtroppo è sfuggita.

Nel corso della stagione, il calciatore ha preso parte a 37 partite, saltandone soltanto due, una per accumulo di cartellini gialli. Ha iniziato come titolare in 32 incontri e ha completato 28 di essi. Ha segnato un gol e fornito quattro assist, sebbene non fosse il principale mediano difensivo della formazione. Il suo rendimento è stato buono, considerando che si gioca in una lega dove la disciplina e la strategia vengono premiate, anche se non si può paragonare ai campionati europei più rinomati.

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