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Il Diavolo cambia pelle: via i big, dentro i talenti per tornare al vertice
MILANO – Il Milan di Massimiliano Allegri prende forma. Dopo una stagione deludente che ha portato all’esonero di Paulo Fonseca e al cambio di rotta con Sergio Conceição, la dirigenza rossonera ha deciso di affidarsi al tecnico livornese per rilanciare le ambizioni del club. E il calciomercato estivo 2025 sta già delineando i contorni di una vera e propria rivoluzione, fatta di addii eccellenti e innesti mirati.
La strategia è chiara: vendere i big per autofinanziare una campagna acquisti ambiziosa ma sostenibile. L’addio di Tijjani Reijnders al Manchester City per 70 milioni di euro bonus inclusi e la cessione di Theo Hernandez all’Al-Hilal (il terzino ha già sostenuto le visite mediche a Parigi) hanno garantito le risorse economiche per il restyling della rosa.
Il centrocampo al centro del progetto del Milan
Dando uno sguardo alle ultime notizie sul calciomercato del Milan, quello che si evince è che il fulcro della nuova strategia tecnica ruota attorno al centrocampo, reparto che Allegri considera fondamentale per il suo calcio. L’arrivo imminente di Luka Modric – firma attesa nelle prossime ore dopo il blitz del direttore sportivo Igli Tare in Croazia – rappresenta il colpo ad effetto per esperienza e leadership. Il Pallone d’Oro 2018, libero dopo l’esperienza al Real Madrid, ha già manifestato la volontà di essere protagonista: “La prima cosa che mi ha chiesto è stata se avremmo vinto il campionato”, ha rivelato Tare.
Ma il vero investimento per il futuro porta il nome di Samuele Ricci, centrocampista classe 2001 strappato al Torino per 25 milioni di euro complessivi. Un’operazione che conferma la nuova filosofia del club: puntare su giovani di talento già pronti per il salto di qualità.
Ricci, il nuovo equilibratore del Diavolo
“Il Torino mi ha dato tanto, ma adesso penso di aver fatto una scelta importante. Sono in un club dal prestigio mondiale e darò il massimo per ripagare la fiducia“. Queste le parole riportate da Stadiosport.it con cui Samuele Ricci si è presentato ieri in conferenza stampa, visibilmente emozionato ma consapevole del peso della maglia che indosserà con il Milan.
Il centrocampista di Pontedera, cresciuto nell’Empoli e maturato sotto la guida di Ivan Jurić al Torino, rappresenta il prototipo del calciatore moderno: dinamico, intelligente tatticamente e dotato di una leadership naturale che lo ha portato a essere uno dei pilastri della Nazionale di Luciano Spalletti.
Ricci ha scelto di indossare la maglia numero 4, storicamente legata a grandi interpreti del ruolo come Albertini e Ambrosini: “È un numero che mi rispecchia, per come mi comporto in campo e per il mio modo di essere. Farò di tutto per esserne all’altezza“. Una dichiarazione di intenti che testimonia la maturità del giocatore, nonostante i soli 24 anni.
Sul piano tattico, Allegri lo vede come il perfetto equilibratore del nuovo centrocampo rossonero. Ricci si è detto pronto a ricoprire il ruolo di mediano in un centrocampo a tre, ma anche a adattarsi come terzino se necessario: “Mi trovo bene da mediano, ma sono pronto anche a fare il terzino se servirà. Con Reijnders avevamo caratteristiche diverse, io magari segno meno, ma sono qui per dare equilibrio“.
L’effetto Modric e l’ambizione Nazionale
L’arrivo di Luka Modric ha catalizzato l’entusiasmo di Ricci, che non nasconde l’emozione di potersi allenare con uno dei centrocampisti più forti della storia: “Se me l’avessero detto anni fa non ci avrei creduto. Mi allenerò con uno dei centrocampisti più forti al mondo. Sarà fondamentale imparare da lui, dentro e fuori dal campo. Devo essere una spugna“.