Haro riconosce che abbiamo già “accumulato alcuni mesi di ritardo” per il Nuovo Villamarín

Ángel Haro, il presidente del Real Betis, ha annunciato oggi durante la conferenza stampa per la presentazione di Amrabat che la copertura della tribuna di Preferenza allo stadio Benito Villamarín verrà demolita domani. Ha inoltre spiegato che la realizzazione del nuovo impianto è in ritardo di alcuni mesi, poiché l’inizio dei lavori era inizialmente previsto per ottobre, mentre ora è previsto per gennaio.

Il Consiglio Comunale discuterà giovedì 18 settembre l’approvazione dello “Studio di Ordinazione”, un documento fondamentale per la completa riqualificazione dello stadio e la costruzione di una nuova struttura annessa. Questo progetto dovrebbe permettere al club di raddoppiare i ricavi annuali, passando da 30 a 60 milioni di euro, facilitando così il finanziamento delle opere.

“Domani inizieranno a smantellare la copertura in lamina della tribuna di Preferenza. La demolizione dovrebbe concludersi entro metà novembre. È vero che ci eravamo dati un obiettivo sfidante di due anni per il termine dei lavori, ma abbiamo già accumulato dei ritardi. Finché non abbiamo la conclusione definitiva dell’accordo con l’impresa, non possiamo sapere se saremo costretti a restare più a lungo a La Cartuja”, ha affermato il presidente, parlando della possibilità che il Betis rimanga oltre due stagioni allo stadio di La Cartuja. Haro ha anche indicato che attualmente non ci sono sviluppi o incontri in programma riguardo al rinnovo di Manuel Pellegrini: “In merito, posso ripetere quanto detto una, due o tre settimane fa: ci riuniremo quando sarà il momento giusto”. Infine, Haro ha accennato al controverso gol annullato alla sua squadra durante la partita contro il Valencia, dicendo che il protocollo VAR è stato applicato correttamente e che l’arbitro ha agito seguendo le indicazioni stabilite in precedenza.

Non mi piace che avvengano incidenti poiché possono verificarsi normalmente nelle varie zone. In definitiva, sono elementi del gioco e possono commettere errori”, ha commentato al riguardo.

Pere Milla, dal paradiso all’inferno